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MANNOIl Muncipio ricorre (ancora) contro la chiusura della Posta

12.12.18 - 17:54
Il gigante giallo, non avendo trovato alcun partner pronto ad aprire un'agenzia postale, vuole introdurre il servizio a domicilio
Ti Press
Il Muncipio ricorre (ancora) contro la chiusura della Posta
Il gigante giallo, non avendo trovato alcun partner pronto ad aprire un'agenzia postale, vuole introdurre il servizio a domicilio

MANNO - Nel mese di febbraio 2017, la Posta aveva incontrato il Municipio di Manno, informandolo dell’intenzione di chiudere l’ufficio postale, per motivi riconducibili alla sua infelice ubicazione ed all’asserita importante riduzione del numero degli invii e dei versamenti. Quale soluzione alternativa era stata ventilata la creazione di un’agenzia in partenariato con una ditta privata.

Nel corso della discussione che ha fatto seguito alla presentazione del “progetto”, gli amministratori comunali avevano manifestato la propria ferma opposizione alla prospettata chiusura dell’ufficio di Manno, rilevando in particolare la mancanza di una chiara analisi della situazione a livello locale e regionale.

La decisione formale di chiusura dell’ufficio postale è quindi stata notificata il 31 ottobre 2017, contro la quale il Municipio ha interposto ricorso presso la Commissione federale delle poste (PostCom). Poco prima della riunione di conciliazione, prevista lo scorso settembre, PostCom ha informato il Municipio che la stessa era annullata, in quanto la Posta aveva comunicato che la soluzione da loro prospettata non era più realizzabile a seguito della rinuncia da parte del partner previsto per la nuova agenzia postale.

Il 15 ottobre 2018 i responsabili di zona della Posta hanno di nuovo incontrato il Municipio di Manno e hanno confermato nuovamente la decisione di chiudere il locale ufficio postale, senza apportare nuove motivazioni. Hanno quindi informato di non aver trovato un potenziale partner per aprire un’agenzia postale e hanno di conseguenza optato per l’introduzione del servizio a domicilio. La decisione formale è stata notificata al Comune il 14 novembre 2018.

Si tratta di una decisione che il Municipio di Manno «non può assolutamente accettare e contro la quale è disposto a combattere ulteriormente», si legge nel comunicato odierno. Per questo motivo nei giorni scorsi ha deciso di interporre un nuovo ricorso presso la PostCom.

Le motivazioni del Municipio sono legate a più aspetti. Il Comune di Manno conta circa 1'300 abitanti, ma offre un posto di lavoro ad oltre 5'500 persone, impiegate in molte aziende e industrie, tra le quali diverse note a livello internazionale. Inoltre viene ricordardato che nel Comune è situato il Tecnopolo sostenuto, grazie alla Fondazione Agire, dal Cantone e dalla Confederazione. È pure presente la SUPSI - Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana - con la Direzione e due Dipartimenti, con circa 600 collaboratori e 5'700 studenti tra la formazione di base e quella continua. Infine, in un prossimo futuro è prevista la realizzazione della nuova asta del tram-treno del Luganese, che avrà il suo capolinea proprio a poche centinaia di metri dall’attuale ufficio postale. Questa nuova realizzazione dovrebbe permettere un ulteriore sviluppo di Manno e in particolare del comparto Piana-Caminada-Cairelletto, con l’insediamento di nuove aziende e nuovi posti di lavoro.

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COMMENTI
 

VISIO 5 anni fa su tio
La Posta... un Organizzazione da rivedere completamente e sostituire molte teste ai vertici.... vergogna hanno toccato il fondo da tempo

Polifemo 5 anni fa su tio
Quanti milioni d’utile produce ogni anno La Posta? Che percentuale sull’utile entra nelle casse della Confederazione sotto forma di dividendi? E sì, La Posta è una società di diritto privato il cui “proprietario” è la Confederazione... Paghiamo i servizi postali più cari per permettere questi utili (di fatto una forma di tassazione indiretta), come contropartita vengono ridotti i servizi al cittadino e si esternalizzano servizi potenzialmente sensibili. In compenso, negli ultimi anni, la Confederazione ha prodotto maggiori entrate di miliardi! Per me è una vergogna su tutta la linea. Il servizio Postale, come per altro altri servizi essenziali, dovrebbe coprire i costi. Se facessero utili minori, applicando i giusti ammortamenti ed investimenti, sarebbe comunque un’azienda sana al servizio del cittadino.
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