Curioso siparietto davanti palazzo delle Orsoline: l'Mps ha distribuito un sacchetto di sabbia a tutti i parlamentari come gesto di protesta per la gestione dell'affare "Rimborsopoli"
BELLINZONA - Fra le varie trattande che il Gran Consiglio dovrà discutere questa settimana, vi è pure la vicenda dei rimborsi spese ai consiglieri di Stato (e all’ex-cancelliere Giampiero Gianella).
Una parte del Gran Consiglio chiede ai membri del Governo di restituire il maltolto solo per quel che riguarda le spese telefoniche degli ultimi mesi (Rapporto di maggioranza). L’altra parte domanda ai membri dell'Esecutivo di restituire quanto indebitamente percepito, andando un po’ più indietro nel tempo (Rapporto di minoranza).
Ma in entrambi i casi, per il Movimento per il socialismo (MPS), nessuno obbligherà i membri del governo a restituire quanto indebitamente incassato: «L’unica proposta che va in questa direzione è quella presentata dal deputato dell’MPS Matteo Pronzini (cioè la richiesta di restituzione), grazie alla quale, almeno, questa vicenda è venuta alla luce. Ma tutti sono d’accordo per respingerla».
Di fronte a questo «ennesimo insabbiamento», l'Mps ha quindi deciso di organizzare una piccola protesta, distribuendo ai parlamentari un piccolo sacchetto di sabbia all'ingresso di Palazzo delle Orsoline. Il curioso siparietto, però, non è piaciuto proprio a tutti (eufemismo). Alcuni parlamentari hanno infatti deciso di entrare dalla "porta di servizio" per evitare di ritirare il sacchetto, mentre altri - abbastanza stizziti - si sono rifiutati di accettare il "dono".