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CONFINEInvidia si scaglia contro l'Udc e «la ridicola campagna xenofoba contro gli italiani»

14.11.18 - 16:40
Per il membro della Camera dei Deputati italiana (M5S) il ritorno della campagna denominata "Bala i ratt" è «una cazzata indefinibile». Interviene anche Laura Comi
Invidia si scaglia contro l'Udc e «la ridicola campagna xenofoba contro gli italiani»
Per il membro della Camera dei Deputati italiana (M5S) il ritorno della campagna denominata "Bala i ratt" è «una cazzata indefinibile». Interviene anche Laura Comi

VARESE - «È un conflitto antico quello che si gioca sulla linea di confine tra Lombardia e Ticino». Questo scriveva il quotidiano “Repubblica”, ieri, parlando di presunti volantini anti-italiani che sarebbero riapparsi nel nostro Cantone per mano di Lega e Udc. Manifesti come quelli che ritraggono dei topi intenti a rubare il formaggio svizzero, usati durante la campagna elettorale del 2010.

Oggi, il membro della Camera dei Deputati italiana e portavoce del Movimento 5 Stelle Niccolò Invidia ha voluto prendere posizione sulla «ridicola campagna xenofoba contro gli italiani in Svizzera».

«Nessun limite all'indecenza» - Residente a Maccagno, a 10 minuti di auto dal confine con il Ticino, e nipote di «qualcuno che ha lavorato una vita in Svizzera pagando regolarmente le tasse e contribuendo al benessere elvetico», Invidia sostiene che «all’indecenza non c’è mai un limite, perché se la Svizzera pensa di non aver bisogno della manodopera italiana, ha fatto male i conti».

Pur ammettendo che il nostro Paese abbia tutto il diritto di manifestare tramite dei referendum popolari le necessità dei suoi cittadini, cosa peraltro caldeggiata anche dal Movimento 5 Stelle per l'Italia, per il deputato «far passare il concetto che dei lavoratori regolari siano dei ratti è completamente fuori dalla realtà».

Non solo operai - Invidia ricorda infine come tra gli italiani che attraversano il confine non ci siano solo operai, ma anche imprenditori che hanno creato lavoro anche per gli svizzeri. Dunque le casse svizzere beneficiano della presenza italiana. La sua conclusione sulla «campagna anti-italiana» è lapidaria: «Una cazzata indefinibile».

«Basta provocazioni dal Canton Ticino» - «“Bala i ratt”, basta provocazioni dal Canton Ticino. È ora di agire per tutelare i frontalieri». È l’appello di Lara Comi, a commento della notizia del ritorno in auge dei manifesti.

«Il lupo perde il pelo ma non il vizio, purtroppo. Ai frontalieri va tutta la mia solidarietà - afferma Lara Comi - spero che il governo italiano intervenga, non solo per stigmatizzare con fermezza questa ennesima provocazione, ma anche per mettere in campo quelle azioni di rilancio dell’economia e della competitività dei territori di confine, che possa offrire ai nostri frontalieri opportunità alternative di occupazione in Italia. Penso ad esempio alla proposta di legge “Aree di confine” di Confartigianato per detassare i salari nei territori al confine con la Svizzera».

Lara Comi ricorda anche il suo impegno che dura ormai da quasi dieci anni in Parlamento Europeo a tutela dei lavoratori frontalieri, «con numerose iniziative in sede europea per chiedere il rispetto degli accordi bilaterali quando sul fronte elvetico si sono intraprese azioni di chiusura, dal referendum sui contingenti alla chiusura dei valichi alla richiesta dei certificati del casellario giudiziario».

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