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CANTONE«La scuola che verrà, forse, nel duemila e magari»

24.09.18 - 10:51
All’indomani della bocciatura della sperimentazione i Giovani liberali radicali ticinesi esprimono rammarico e parlano di «mancanza di coraggio»
Tipress
«La scuola che verrà, forse, nel duemila e magari»
All’indomani della bocciatura della sperimentazione i Giovani liberali radicali ticinesi esprimono rammarico e parlano di «mancanza di coraggio»

CAMORINO - «Un risultato che lascia il mondo scolastico immobile» e «senza possibilità di potersi migliorare». Con queste parole, piene di «rammarico», si esprimono i Giovani liberali radicali ticinesi (GLRT) all’indomani della bocciatura alle urne del credito per finanziare la sperimentazione del progetto di riforma “La scuola che verrà”.

«La scuola che verrà, forse, nel duemila e magari» - Le preoccupazioni - si legge in una nota - si concentrano ora verso il futuro. «Ogni settore nel nostro sistema per potersi evolvere deve avere la possibilità di potersi migliorare», scrivono i GLRT, sottolineando come «i ticinesi hanno deciso di non migliorare il proprio sistema scolastico per paura di osare e così facendo hanno ancorato la scuola ad un sistema oramai obsoleto e superato».

Il rischio è quello di «perdere ulteriore terreno nei confronti di altri cantoni», concludono i Giovani liberali radicali, auspicando per il futuro «maggior coraggio nell’osare».

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COMMENTI
 

Calotta Polare 5 anni fa su tio
Al contrario, dal mio punto di vista, la "scuola che verrà" dava degli strumenti per mettere in atto i principi contenuti nei piani di studio redatti sulla scorta del concordato Harmos.
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