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MENDRISIO«Nel Borgo una battaglia cruciale per il Ppd»

22.03.18 - 07:40
Domani finisce l’era Croci e si aprono due mesi decisivi per il Partito popolare democratico. Gli esperti: «Ecco le ripercussioni della sfida tra Romano e Cavadini»
«Nel Borgo una battaglia cruciale per il Ppd»
Domani finisce l’era Croci e si aprono due mesi decisivi per il Partito popolare democratico. Gli esperti: «Ecco le ripercussioni della sfida tra Romano e Cavadini»

MENDRISIO - A Mendrisio si chiude domani un’epoca e si aprono due mesi decisivi… per il futuro del Ppd.  Il 23 marzo Carlo Croci termina la sua carriera da sindaco durata 23 anni. E il pensiero è già rivolto al 27 maggio, quando Marco Romano (Ppd) sfiderà Samuele Cavadini (Plr). Un confronto dalla valenza sovracomunale, come spiega il politologo Oscar Mazzoleni: «L’elezione del sindaco sarà una battaglia cruciale per il Ppd. Non tanto perché Mendrisio è la sola grande città in Ticino guidata da un popolare-democratico, ma perché è una roccaforte elettorale di quel partito».

Il club dei sindaci cittadini - Persa Mendrisio, il Ppd uscirebbe dal “club” dei sindaci cittadini (composto da Lugano, Chiasso, Locarno, Bellinzona e, appunto, Mendrisio), ma questa è una tessera ottenuta solo negli ultimi decenni, proprio con Croci. In passato, come ricorda Mazzoleni, che è professore all’Università di Losanna, «il Ppd non ha mai avuto una tradizione di sindaci nelle principali città, piuttosto il radicamento del partito era forte nei borghi, nelle valli e nelle realtà più discoste».

Il sorpasso su Chiasso - La stessa Mendrisio è una realtà che si è fatta urbana in tempi recenti grazie alle aggregazioni. Ma anche a uno sviluppo che l’ha incoronata capitale economica del Mendrisiotto: davanti a Chiasso, sia per posti di lavoro (oggi sedicimila contro diecimila) che per gettito delle aziende (20 milioni di franchi contro 10). Un ribaltamento rispetto agli anni ‘80. Da questo punto di vista al posta in gioco è alta: «Perdere la roccaforte - spiega Mazzoleni - potrebbe essere dannoso anche in vista dei prossimi appuntamenti a livello cantonale. Per questo sarà per loro cruciale mantenere la carica del sindaco. Sarebbe un messaggio positivo per il resto del partito».

Un confronto tra leader - Sul significato “simbolico” della sfida concorda anche lo storico Andrea Ghiringhelli: «Sarà un segnale importante, anche se molto dipenderà dal peso che il Ppd vorrà dare all’elezione». Da un punto di vista generale, aggiunge Ghiringhelli, «c’è una differenza sostanziale tra le elezioni comunali e quelle cantonali. Perché le prime si giocano in modo decisivo sui rapporti personali, sulle clientele e i legami. A livello comunale sono sempre esistiti leader capaci di raccogliere voti anche da altri partiti. Nelle elezioni cantonali scattano invece altri meccanismi».

I due traghettatori - Cionondimeno perdere Mendrisio rappresenterebbe un duro colpo perché, riprende Mazzoleni, «nello stesso Mendrisiotto il Ppd ha una presenza territorialmente più importante che in altre regioni del cantone». Il politologo traccia anche un parallelo con Lugano, tra Carlo Croci e Giorgio Giudici, «i due traghettatori, come sindaci di lunga presenza, verso un tipo di aggregazione o allargamento progressivo. Il loro ruolo di leadership ha consolidato i rispettivi partiti. Per questo un cambiamento avrebbe un’eco ancora maggiore a livello cantonale. Mendrisio è un banco di prova per il Ppd in vista delle elezioni cantonali del 2019».

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COMMENTI
 

vulpus 6 anni fa su tio
Tra un sindaco imposto dal partito e un sindaco consigliere nazionale, preferibile quello che sa fare sentire la sua voce a nche a Berna, per il nostro bel Mendrisiotto.

pillola rossa 6 anni fa su tio
Gli oregiones possono sempre fare un giro al cimitero di Mendrisio. Airolo docet.

Melek 6 anni fa su tio
E parlare dei programmi, no eh?
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