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Massimiliano Robbiani critica l’operato del capo del Dicastero politiche sociali Giorgio Comi: «Finiamola con questa pagliacciata»
MENDRISIO - Dopo le dimissioni dei due animatori del Centro giovani di Mendrisio, il capo del Dicastero politiche sociali Giorgio Comi avrebbe dovuto «tirare i remi in barca e chiudere il centro deserto». Ed invece ha deciso di assumerne altri due. Massimiliano Robbiani critica l’operato del municipale di Mendrisio, che secondo l’esponente leghista «avrebbe perso il controllo della situazione».
«Ora che pubblica il concorso, che fa i colloqui (sempre se partecipa qualcuno perché ci sarà la coda…), che decide chi gli piace, che porta la decisione in Municipio e che il Municipio decide chi prendere passeranno almeno due mesi. Poi questi due nuovi animatori dovranno capire come funziona (e come non funziona) il centro e cominciare a pensare a come animarlo (casomai è possibile perché è in agonia irreversibile). In pratica passeranno altri due mesi, poi c’è l’estate che tutti sono in vacanza e arriviamo all’autunno. L’anno di prova voluto dal consiglio comunale per vedere se funziona o se bisogna chiuderlo sarà finito». Questo il lungo iter presentato da Robbiani, che critica anche il fatto che la Commissione ad hoc per il centro giovani, nominata poche settimane fa dal consiglio comunale, abbia saputo delle dimissioni dai giornali.
«Il capitolo centro giovani a Mendrisio fa acqua da tutte le parti e il municipale non ha nessuna idea di come gestirlo. Finiamola con questa pagliacciata e Comi che impari a comportarsi di conseguenza», conclude Robbiani.
