Il Parlamento ha approvato il rapporto di maggioranza che chiedeva di affossare la Legge d’applicazione, ritenuta non conforme con il diritto superiore
BELLINZONA - Dopo un lungo dibattimento, cominciato nel primo pomeriggio e terminato dopo le 18, la Legge d’applicazione dell’iniziativa “Prima i nostri”, elaborata da Gabriele Pinoja dopo il voto popolare del 25 settembre 2016, è stata bocciata da Gran Consiglio.
44 deputati (in sostanza Plr, Ps, parte del Ppd e e dei Verdi) hanno infatti approvato il rapporto di maggioranza che riteneva che la Legge non fosse applicabile perché in contraddizione con il diritto superiore. 32 sono stati invece quelli che chiedevano di bocciare il rapporto, 2 gli astenuti.
Nessuna sorpresa dunque, con le posizioni dei vari partiti che erano già ben delineate durante i dibattimenti pomeridiani.
Tra le nuove disposizioni costituzionali cantonali votate dal popolo - ricordiamo - vi era quella secondo cui il Cantone provvede affinché «sul mercato del lavoro venga privilegiato a pari qualifiche professionali chi vive sul suo territorio per rapporto a chi proviene dall’estero».
La discussione è proseguita sugli atti parlamentari - accolti dal Parlamento - in favore di un inserimento dell'obbligo della preferenza indigena nei settori del parastatali.
CPI per i rimborsi al Governo? - Durante la seduta il gruppo PPD ha chiesto di istituire una Commissione parlamentare d’inchiesta per far luce sui rimborsi spesa percepiti dai Consiglieri di Stato. Richiesta frenata - per ora - dagli altri gruppi, per i quali al momento la palla deve rimanere alla Commissione della Gestione.
Non la pensa allo stesso modo Matteo Pronzini, il primo ad aver denunciato le indennità non giustificate percepite dai membri dell’Esecutivo. «Negligenza o furbizia? Sicuramente omertà. Importante dunque una Commissione parlamentare d’inchiesta e non la semplice Commissione della Gestione, che avrebbe dovuto controllare preventivi e consuntivi in questi anni e non l’ha fatto». «Se Argo 1 è stata la negligenza di un consigliere di Stato, qui c'è stata la negligenza di cinque consiglieri di Stato e di un cancelliere», ha aggiunto.