I sostenitori del NO al "Regolamento comunale abusivo e spendaccione": «Bellinzona non è una città ricca»
BELLINZONA - È entrata nel vivo la campagna pro e contro l'aumento degli stipendi in seno al Municipio di Bellinzona. Oggi al Ristorante Corona si sono riuniti alcuni sostenitori del NO, in sostanza contrari ad un "Regolamento comunale abusivo e spendaccione", come è stato definito.
«Municipio arrogante» - Tra questi il consigliere comunale Tuto Rossi, che ha criticato il comportamento della Nuova Bellinzona definendolo «arrogante». «Alla prima seduta del consiglio comunale, invece di dire qual è il programma e quali sono le loro idee per questa legislatura corta di tre anni, ha annunciato l'aumento degli stipendi dei municipali», ha spiegato l'avvocato, accompagnato dall’ex pretore Carlo Postizzi e dall’ex municipale PPD Alessandro Ballabeni.
Gli aumenti - I conti effettuati dai sostenitori del no sono chiari: Con la Nuova Bellinzona, 7 municipali costano oggi 666mila franchi contro i 615mila dei vecchi 71 municipali dei tredici comuni ora aggregati.
«Il sindaco passa da 55mila franchi a 132mila», spiega Tuto Rossi. «120mila di paga e mille franchi al mese, anche quando è in vacanza. Il vicesindaco da 16mila franchi a 104mila franchi». Aumenti, questi, definiti dall'avvocato e municipale «stratosferici e dietro i quali non c'è codificato nessun obbligo di lavoro».
La remunerazione è ritenuta eccessiva anche dall'ex pretore Postizzi: «Bellinzona rimane sempre una città statale, in cui il gettito fiscale è coperto dalle persone fisiche per l'80/85%, che appartengono per la maggior parte al ceto impiegatizio medio. È una città solida, ma non ricca che quindi non deve fare il passo più lungo della gamba».
L'ex municipale Ballabeni parla infine della sua esperienza: «In tutti questi anni in Municipio non ho mai preso un centesimo di rimborso spese e mai l'ho chiesto. 12mila franchi l'anno di rimborsi? Fuori di testa».
Il parere della gente - Interpellati, i cittadini di Bellinzona sembrano essere dello stesso parere dei sostenitori del NO e piuttosto sperano in un utilizzo più "sociale" di quel denaro. Guarda il video per la vox populi.