La replica di Quadri e Bühler al duro comunicato dei Verdi: «Avevamo altri impegni. La nostra agenda non la decidono loro»
LUGANO - «Avevo altri impegni». È identica, seppur contornata da argomentazioni differenti, la giustificazione che Lorenzo Quadri (Lega dei ticinesi) e Alain Bühler (UDC) avanzano circa la loro assenza al dibattito pubblico dei Verdi, costata oggi un comunicato al vetriolo vergato dagli stessi organizzatori.
Comunicato per il quale Bühler si dice quantomeno sorpreso, sia per i toni che per le accuse: «Ho una famiglia, un lavoro e un impegno pubblico che mi vede chinato su più commissioni. La mia agenda è fittissima, ma questo non vuol dire che mi tiri indietro quando si tratta di dibattere su questo tema. Ne è la prova il fatto che abbia accettato di discuterne prossimamente in televisione e in un incontro pubblico nel Malcantone».
La non presenza all'incontro organizzato dai Verdi è così spiegata: «Io non ho ricevuto nessun invito ufficiale. All'Usi, semmai, sono stato avvicinato da un esponente dei Verdi con la richiesta di partecipare a un dibattito, ma ho dovuto declinare. Avevo altri impegni».
Per quanto riguarda i toni usati nel comunicato odierno Bühler conclude con ironia: «Se il loro intento è farsi notare in questa campagna già di per sé acida facciano pure. Ma se esprimere la nostra idea è per loro starnazzare dovrebbero rivedere il loro concetto di democrazia».
«Dibattito farlocco, tempo perso» - Più mordace è la replica di Lorenzo Quadri: «Capisco che i Verdi (con più coordinatori che elettori) abbiano molto tempo libero a disposizione. La stessa cosa non vale però per altri», spiega il municipale e Consigliere Nazionale leghista. «Il comitato ticinese a sostegno del No Billag è composto da pochissime persone (quattro gatti, come già detto) con impegni professionali e politici gravosi. Anche fuori Cantone, come mi pare fosse il caso per quel che mi riguarda, del giorno proposto dai Verdi per il loro evento. La mia agenda non la decidono i Verdi. E, malgrado il clima di isteria generale scatenato dai contrari al No Billag (coda di paglia?), i dibattiti su questa iniziativa non sono di certo in cima alla lista delle priorità».
Anche Quadri assicura la sua presenza a dibattiti sul tema. Ma non a tutti, evidentemente: «Gli argomenti a sostegno dell'iniziativa No Billag ci sono eccome, personalmente ho scritto vari articoli e rilasciato interviste sul tema. In generale, è chiaro che il poco tempo a disposizione per il No Billag verrà impiegato dove ha senso spenderlo. E non certo per andare a dibattiti farlocchi organizzati da chi ha già una posizione granitica ed ideologica sul tema, come è il caso dei Verdi. Il fatto che essi abbiano ritenuto di divulgare un bilioso comunicato su un tema del genere, dimostra quanto siano ideologicamente prevenuti nei confronti dell’iniziativa ed anche dei suoi sostenitori: a conferma, dunque, che la partecipazione al dibattito sarebbe stata tempo perso.
Non manca, in conclusione, la frecciatina politica: «Sarebbe stato bello vedere i Verdi, ma anche altre forze politiche, stracciarsi le vesti per temi ben più importanti del No Billag, quali ad esempio gli oltre 2700 posti di lavoro persi nelle sole banche in Ticino in pochi anni. O sulle devastanti conseguenze della libera circolazione delle persone, da loro sostenuta. Ma a quel proposito, naturalmente, silenzio tombale».