Sono diversi - associazioni d’interesse pubblico, politica e privati - gli attori che non sono al 100% soddisfatti del tracciato che dovrebbe favorire la mobilità nel Luganese
LUGANO - Il progetto del Dipartimento del Territorio per il tram-treno Bioggio-Manno/Lugano, che punta a migliorare la mobilità del Luganese non trova solo consensi.
A metà settembre, l'Associazione di Cittadini per il territorio del Luganese aveva sollevato numerose perplessità sulla sua capacità di funzionare correttamente e in modo sicuro. In particolare, si punta il dito contro il mancato prolungamento della linea verso il fiume Cassarate (e il suo attestamento a Cornaredo) e si auspica il ridisegno dell’assetto urbanistico del comparto che va da Sant’Anna a Lugano-Centro.
Anche l’Associazione RailValley, «che sostiene l'uso dei mezzi ferroviari in genere, ma anche specificatamente per il trasporto pubblico di persone», aveva presentato un documento (aggiornato qualche giorno fa), in cui faceva delle proposte per cambiare il tracciato del tram-treno del Luganese, in particolare per quanto riguarda il collegamento in galleria con la valle del Vedeggio e le tempistiche.
I Verdi del Ticino invece sostenevano che il progetto fosse monco nella valle del Vedeggio. «Si dovrebbe collegare Bioggio non solo con Manno, ma anche con la linea ferroviaria a Lamone. Si potrà fare ancora di più, portando il tram, sulla tratta FFS che a breve sarà sgravata dal traffico che transiterà sul tracciato Alptransit, fino a Gravesano, Bedano e Taverne», scrivevano. Una visione questa condivisa di recente anche dal Municipio di Gravesano.
Proprio oggi, in un comunicato stampa congiunto i Comuni di Agno, Bioggio, Gravesano e Manno hanno ribadito l’importanza del progetto per la mobilità nella Piana del Vedeggio. «Su scala locale l’effetto previsto dalla Rete tram-treno del Luganese è paragonabile a quello della galleria di base del San Gottardo o del Monte Ceneri», si legge. «Un’opera che presenta ulteriori possibilità di miglioramento», di cui il Dipartimento del territorio si è dichiarato disponibile a discutere.
Non sono però solo le associazioni d’interesse pubblico e i politici a lamentarsi della domanda di concessione federale per l'esercizio ferroviario. Come confermatoci dal Dicastero sviluppo territoriale di Lugano, ad essi si aggiungono infatti anche alcuni privati - proprietari di capannoni e uffici nella zona di Bioggio e Manno - che vorrebbero che il percorso realizzato nel progetto venisse deviato maggiormente verso il Vedeggio, visto che l’attuale tracciato chiuderebbe diverse entrate verso la zona industriale, oltre a richiedere importanti espropri di terreni che potrebbero essere destinati ad altre finalità.
Una volta che il progetto definitivo verrà pubblicato, cosa che avverrà nelle prossime settimane, spetterà alla Divisione costruzioni del Dipartimento del territorio occuparsi formalmente di eventuali ricorsi o opposizioni.