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TORRICELLA-TAVERNE«Sta a loro dire dove abbiamo sbagliato»

16.11.17 - 18:00
Il Municipio di Torricella-Taverne ha incontrato la stampa dopo le dimissioni di due suoi membri
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«Sta a loro dire dove abbiamo sbagliato»
Il Municipio di Torricella-Taverne ha incontrato la stampa dopo le dimissioni di due suoi membri

TORRICELLA-TAVERNE - È di lunedì la notizia delle dimissioni di Amalia Mirante (PS) e Antonello Gatti (PLR) dall’esecutivo di Torricella-Taverne. Le motivazioni? «I sottoscritti ritengono di non potere più, anche solo con la loro tacita presenza, implicitamente assecondare le pratiche e le scelte dei Colleghi di Municipio, con le quali sono in profondo disaccordo», scrivevano nelle loro dimissioni. I dissidi nel comune sottocenerino erano già iniziati subito dopo le elezioni, con l’attribuzione ad Amalia Mirante del solo dicastero cimitero.

Oggi i restanti membri del Municipio hanno risposto di fronte alla stampa. «Siamo ovviamente dispiaciuti che i due colleghi abbiano lasciato dopo 13 anni di lavoro in favore della comunità, per questo li ringraziamo», ci dice il vicesindaco Franco Voci (Gitt-Lega). «Ma siamo rammaricati e sorpresi per le modalità delle dimissioni», aggiunge.

I due uscenti, ricordiamo, hanno messo in dubbio il rispetto delle regole democratiche. «Se ci fossero state problematiche in questo senso c’erano tutte le possibilità per far valere la propria visione», contesta Voci. «Quello che chiediamo è: dove abbiamo sbagliato? Fino a prova contraria l’onere di dimostrare il mancato rispetto delle regole resta a loro».

A fare da ultima goccia è stato il progetto per la nuova scuola dell’infanzia e rifugio della protezione civile, le cui richieste di credito sono state presentate separatamente, mentre gli uscenti chiedevano un solo messaggio. Voci ritiene che due messaggi o uno, la sostanza non cambi.

E con i subentranti? Ci sono da aspettarsi altri guai? «Siamo convinti di poter collaborare bene, li conosciamo e li incontreremo per capire le loro intenzioni», commenta Voci. Inoltre non dovrebbe più esserci un “caso Mirante”: «Prevediamo che si possa fare una nuova suddivisione dei dicasteri, così che chi avrà quello del cimitero possa gestirne anche un altro».

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