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CANTONEL’MPS si oppone al pacchetto social-fiscale del Governo

12.10.17 - 14:28
L'obiettivo è creare un ampio fronte di organizzazioni politiche e sociali per opporsi con forme di mobilitazione e un referendum alla proposta governativa
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L’MPS si oppone al pacchetto social-fiscale del Governo
L'obiettivo è creare un ampio fronte di organizzazioni politiche e sociali per opporsi con forme di mobilitazione e un referendum alla proposta governativa

BELLINZONA - Il Movimento per il socialismo (MPS) ha espresso un giudizio «sostanzialmente negativo» sul pacchetto fiscale presentato di recente dal Consiglio di Stato, unanime nel sostegno al progetto.

Dal punto di vista fiscale il progetto - si legge nel comunicato stampa - «rientra in una logica ormai consolidata di politica neoliberale tesa a defiscalizzare capitale e patrimoni, con la presunzione di innescare una dinamica virtuosa a livello economico e sociale». Per l’MPS la via da intraprendere è diversa: «una serie di misure che permettano di rafforzare i livelli salariali, di mantenere e rafforzare i redditi complessivi dei salariati, creando occupazione stabile».

La via perseguita in questi ultimi anni «del pareggio di bilancio mostra quale era il suo reale obiettivo: preparare il terreno a un’offensiva di defiscalizzazione per capitali e patrimoni». Per l’MPS ne è prova il pacchetto presentato «che si inserisce in un progetto di più ampia e lunga portata nel quale sono inclusi il futuro pacchetto fiscale federale e un ulteriore pacchetto di sgravi fiscali cantonali».

Il pacchetto fiscale è considerato «ancora più insoddisfacente: alcune misure (ad esempio il cosiddetto assegno parentale) hanno ricevuto, come giudizio, una sonora pernacchia da tutti coloro che se ne sono seriamente occupati, indipendentemente dall’orientamento politico o ideologico di questi critici».

L’MPS «ritiene necessario contrastare sia sul terreno sociale che su quello politico e istituzionale il pacchetto presentato dal governo». Per questo motivo ha risposto in modo positivo alla proposta di creare un ampio fronte di organizzazioni politiche e sociali che sia in grado di opporsi sia sul terreno sociale (con forme di mobilitazione) che su quello politico-istituzionale (lancio di un referendum) alla proposta governativa.

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