La lista MPS-POP-Indipendenti vuole sottoporre alla popolazione la decisione. Lega e UDC: «Aumenti decisi con leggerezza. Inevitabile un incremento delle imposte comunali»
BELLINZONA - «L’aumento eccezionale» dei salari dei Municipali non va giù alla lista MPS-POP-Indipendenti in Consiglio comunale a Bellinzona, che in risposta ha lanciato un referendum contro il nuovo regolamento comunale della Città, con l’obiettivo di sottoporre alla popolazione la decisione.
Secondo le nuove disposizioni, al sindaco verranno versati annualmente 120mila franchi all’anno, al vice-sindaco andranno 95mila franchi e agli altri municipali 80mila franchi, ai quali vanno sommati i rimborsi spese. Cifre che, «secondo chi le ha approvate, corrispondono ad un impegno pari al 70% circa per il sindaco, al 60% per il vice-sindaco e al 50% per gli altri municipali», sottolinea il gruppo, definendo gli importi «moralmente e politicamente inaccettabili».
Benefici e poche perdite - Non trattandosi di lavori a tempo pieno, «oltre a ricevere generosissimi stipendi, i membri del Municipio avranno tempo a disposizione per “completarli” in modo assai importante. Riducendo al minimo le perdite di salario» e al contempo «rafforzando le proprie possibilità professionali».
Altre soluzioni? - Una soluzione alternativa la lista MPS-POP-Indipendenti l’ha formulata, proponendo «gli stessi importi chiedendo tuttavia che ne venisse versata solo la differenza tra questi importi e il reddito da lavoro (o da pensione) percepito nell’anno fiscale precedente», in modo tale che ricoprire la carica di municipale non diventi «uno strumento di arricchimento personale». Proposta che non ha ricevuto sostegno dalle forze presenti in Consiglio comunale.
Niente salario minimo - Una situazione aggravata dalla decisione, presa nel corso della stessa seduta, di rifiutare l’introduzione nel regolamento comunale di un principio utile a combattere il dumping salariale. «La lista MPS-POP-Indipendenti ha proposto di introdurre nel regolamento comunale il principio che nessun dipendente del comune ricevesse un salario inferiore ai 52mila franchi all’anno (4mila franchi al mese per 13 mensilità) per un impiego a tempo pieno. Quasi la metà di quanto guadagnerà un municipale che si considera “impegnato” a metà tempo! Inutile aggiungere che la nostra è stata l’unico gruppo politico a votare questa proposta».
Lega e UDC - Anche Lega dei Ticinesi, UDC, Indipendenti si schierano a favore del referendum attraverso un Comitato di sostegno «aperto e apartitico» che si impegnerà a sostegno della raccolta delle 3000 firme necessarie alla riuscita.
«Siamo convinti che la decisione presa dal Consiglio comunale non trovi assolutamente il consenso dei cittadini bellinzonesi» precisa il Comitato in un comunicato, sottolineando come la proposta degli aumenti sia stata «formulata ancora prima di conoscere la reale mole di lavoro». Inoltre, prosegue, la «leggerezza con cui sono state affrontate le nuove e accresciute spese provocherà inevitabilmente entro poco tempo un aumento delle imposte comunali»