Le reazioni di Marco Romano, Giovanni Merlini, Andrea Caroni e Fulvio Pelli
BERNA - Si respira aria di soddisfazione tra i deputati ticinesi e no, nonché ex parlamentari, per l'elezione odierna in Consiglio federale, al posto del dimissionario Didier Burkhalter, del ticinese Ignazio Cassis.
Quest'ultimo, dato per favorito alla vigilia, ha confermato le aspettative venendo eletto già al secondo turno, dopo un primo turno che lo ha visto racimolare ben 109 voti distanziando i concorrenti Pierre Maudet e Isabelle Moret.
Per il consigliere nazionale Marco Romano (PPD), il voto odierno è il frutto anche del lavoro intenso della deputazione ticinese fatto negli ultimi anni e dell'impegno di alcuni deputati per profilarsi assumendosi a livello politico incarichi importanti, come quello di capogruppo. È il caso di Cassis per il PLR e del "senatore" Filippo Lombardi per il PPD, senza dimenticare la socialista Marina Carobbio, vicepresidente del suo partito e prossima a diventare presidente del Consiglio nazionale.
Per Romano, la votazione odierna è anche il risultato delle discussioni alle Camere sul Consiglio federale a nove membri per dare un'equa rappresentanza a tutte le regioni linguistiche. I contrari a questa soluzione hanno sempre detto che si poteva raggiungere il medesimo obiettivo anche con sette membri come ora. «Ebbene, oggi la maggioranza del Parlamento ha avuto l'occasione di provarlo».
Il consigliere nazionale Giovanni Merlini, del PLR, si è detto soddisfatto dell'elezione di Cassis che «è andata secondo le aspettative». «La nostra tattica, ossia di presentare un solo candidato, si è rivelata vincente», ha aggiunto il deputato locarnese, spiegando che in questo modo «non vi è stata dispersione delle forze».
Il consigliere agli Stati radicale Andrea Caroni di Appenzello esterno, con radici ticinesi, ha spiegato all'ats in italiano che con l'elezione di Cassis finalmente viene realizzato l'obiettivo costituzionale dell'equa rappresentanza di tutte le regioni linguistiche nel governo federale.
Caroni si è detto contento dell'elezione di una personalità - che conosce da dieci anni - le cui idee collimano al 95% con le sue. Per il "senatore" appenzellese, Cassis è una persona «calorosa» e molto «integrativa», che rappresenta grazie alle sue conoscenze linguistiche una specie di «Svizzera in miniatura». Insomma, una persona «fantastica», seria, che ha anche il merito di non prendersi troppo sul serio. Per niente «arrogante», insomma.
Presente oggi in parlamento anche l'ex presidente del Partito radicale svizzero ed ex consigliere nazionale Fulvio Pelli, secondo cui i voti confluiti su Cassis indicano che il ticinese «è benvoluto» anche al di là del suo partito.
Benché sia entrato in politica tardi, «Cassis con gli anni è maturato e ha imparato in fretta, diventando più sicuro di sé». Anche il fatto di essere capogruppo lo ha senz'altro aiutato, ha affermato Pelli. Con una metafora sportiva, secondo Pelli, Cassis è una sorta di «Peter Sagan, sempre davanti». Per Pelli, Cassis ha dimostrato una certa "statura", specie durante le audizioni davanti ai partiti.