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BELLINZONAL’Azienda multiservizi non piace all’MPS

25.08.17 - 17:07
Il Movimento si opporrà alla riforma e minaccia il lancio di un referendum
Ti Press
L’Azienda multiservizi non piace all’MPS
Il Movimento si opporrà alla riforma e minaccia il lancio di un referendum

BELLINZONA - Il Movimento per il socialismo (MPS) ha preso atto della presentazione, da parte del Municipio di Bellinzona, del messaggio con il quale si propone la costituzione di un’azienda multiservizi che avrebbe lo statuto di ente autonomo comunale.

Per l’MPS, si tratta però «di una forma di privatizzazione di servizi e aziende pubbliche» e per questa ragione l’MPS si opporrà a questa riforma, se necessario anche attraverso il lancio di un referendum (e proporrà alla lista MPS-POP-Indipendenti di assumere la stessa posizione).

«Il nuovo statuto limiterebbe fortemente le possibilità di controllo e di intervento dei cittadini e della cittadine. Basti pensare, ad esempio, che un referendum come quello che ha sconfessato municipio e consiglio comunale nel 2014 (acquisto di quote azionarie di Repartner) non sarebbe più possibile».

«Le motivazioni addotte dal Municipio (e non sorprende poiché tra i membri attuali di questo consesso vi sono persone, come il sindaco Branda, che erano favorevoli a trasformare le AMB in società anonima al momento del referendum sul tema nel 2003) sono le solite: l’attuale struttura sarebbe un ostacolo alla flessibilità aziendale e gestionale».

«Eppure in questi ultimi quindici anni (cioè dopo il rifiuto della vendita e della trasformazione in SA grazie ai referendum promossi, in particolare dall’MPS, nel 2001 e nel 2003) le AMB si sono sviluppate, modernizzate, hanno migliorato la loro offerta, hanno ottenuto utili importanti. Tutto questo senza dover ricorrere a statuti fondati su modelli aziendalistici e privatistici», si legge nel comunicato stampa.

L’MPS ribadisce quindi la propria opposizione e promette che darà battaglia su questo tema.

 

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COMMENTI
 

Nmemo 6 anni fa su tio
Il Bersani, 17,5 milioni di franchi (soldi veri, non virtuali) non li doveva sperperare con l'esecuzione dell'inutile acquedotto della Morobbia, che resta a secco per 90 giorni consecutivi in caso di siccità! Sarebbe stato un atto di coerenza e di oculata amministrazione dei soldi del contribuente. Branda consenziente, si optato per una spesa inutile. Altro che inventare tesoretti scovati con rivalutazioni virtuali di valori di infrastrutture esistenti! Chi crede ancora al "binomio"? Ben venga il referendum!
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