Dura presa di posizione dell’Associazione Ticinese per l’Autonomia dei Comuni sul progetto del nuovo “Piano cantonale delle aggregazioni”
LUGANO - Il progetto per un Ticino formato da soli 27 Comuni non piace all’Associazione Ticinese per l’Autonomia dei Comuni (ATAC).
In particolare, il progetto elaborato dal Dipartimento delle Istituzioni «è in chiara violazione degli stessi principi sulle procedure per l’avvio degli studi di aggregazione previsti dalla legge, legge già sfacciatamente favorevole alle aggregazioni».
Secondo l’associazione, «questo progetto dimostra, una volta in più, che al Cantone non interessa il bene dei Comuni, ma solo l’accentramento del potere. Non si capirebbe altrimenti come mai molte richieste dei Comuni non siano state rispettate».
Non solo, il Cantone imporrebbe un «ricatto finanziario ai Comuni», in quanto la proposta di assegnare il contributo per le aggregazioni solo a quei Comuni che accettano di aggregarsi entro sei anni «è chiaramente una forma di pressione che mostra come il Cantone ritenga le aggregazioni un mercato, in cui i Comuni sono merce da vendere o acquistare».
L’ATAC si augura dunque che i Comuni e i cittadini abbiano ad affossare questo progetto con un’opposizione critica e compatta.