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CONFINEScorie nucleari a Ispra, «quali garanzie per la sicurezza dei ticinesi?»

16.06.17 - 13:11
Sebastiano Gaffuri e Nicola Pini hanno inoltrato al Consiglio di Stato un’interrogazione sul nuovo sito previsto nella località sulle rive lombarde del lago Maggiore
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Scorie nucleari a Ispra, «quali garanzie per la sicurezza dei ticinesi?»
Sebastiano Gaffuri e Nicola Pini hanno inoltrato al Consiglio di Stato un’interrogazione sul nuovo sito previsto nella località sulle rive lombarde del lago Maggiore

ISPRA - Negli scorsi giorni i media italiani hanno annunciato l’apertura di un nuovo sito per il deposito di scorie nucleari a Ispra, in provincia di Varese. Sebastiano Gaffuri e Nicola Pini hanno inoltrato un’interrogazione al Consiglio di Stato per capire se vi siano «sufficienti garanzie per la sicurezza della popolazione del territorio ticinese». Ispra è infatti un comune affacciato sulle rive lombarde del lago Maggiore, a una cinquantina di chilometri in linea d’aria da Locarno e Stabio. 

Il Comune di Ispra è noto soprattutto per essere la sede del Centro Comune di Ricerca (Joint Research Centre, JRC), un’istituzione che fa capo alla Commissione europea e che si occupa in prevalenza di elaborare studi sulla sicurezza nucleare, ma non solo. Dal 1999 infatti - si legge nell’interrogazione - è in corso un programma di disattivazione e gestione dei rifiuti del JRC con lo scopo di eliminare gli impianti nucleari all’arresto. A questo proposito recentemente è stato presentato alla stampa l’Interim storage facility (Isf).

Questo deposito (sembrerebbe il secondo più grande d’Europa), costruito nel 2013, dal mese di settembre accoglierà 12-13 mila metri cubi di residui radioattivi provenienti - secondo i responsabili JRC - dalle attività di ricerca del passato e dalle attività di disattivazione e smantellamento delle strutture locali. Sempre secondo i responsabili del JRC - citati dalla stampa italiana - nel nuovo deposito verrebbero stoccati temporaneamente i rifiuti radioattivi del sito di Ispra, nell’attesa entro il 2030, di essere trasferiti al deposito nazionale, non appena questo sarà disponibile. 

Tuttavia nonostante queste rassicurazioni diversi amministratori locali hanno il timore che in questo sito possano transitare scorie provenienti da altre strutture europee e a questo proposito è stata depositata recentemente un’interrogazione in Consiglio regionale. 

Il Gruppo PLR in Gran Consiglio - per tramite dei firmatari Gaffuri e Pini - si rivolge al Governo ticinese per capire se siano stati informati dalle autorità italiane (o europee) di questo importante progetto e, in caso affermativo, se ritiene il Consiglio di Stato che vi siano sufficienti garanzie per la sicurezza della popolazione e del territorio ticinesi.

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COMMENTI
 

Nicklugano 6 anni fa su tio
Le stessa garanzie che i nostri politici hanno sempre accettato dall'Italia.... o no?

limortaccituoi 6 anni fa su tio
I PLR sono fenomenali. Si battono a favore dell'energia nucleare, e poi fanno i difficili quando le scorie gliele mettono vicino a casa.

GI 6 anni fa su tio
Wow: Pronzini battuto sul tempo ??

Pepperos 6 anni fa su tio
Sono sicure! Come quelle Svizzere che vengono attualmente spedite i UK o France
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