Al responsabile del DFAE dovrebbe succedere un liberale radicale latino. Il nostro cantone non ha un suo esponente in Consiglio federale dal 1999
BERNA - Il fulmine a ciel sereno scagliato nel pomeriggio dal Consigliere federale Didier Burkhalter, che ha annunciato le proprie dimissioni a partire dal prossimo 31 ottobre, non ha mancato di generare reazioni fra i politici del nostro Cantone, che non vede sedere un proprio rappresentante in Consiglio federale dal 1999, quando si concluse il mandato di Flavio Cotti.
A meno che il seggio in governo non venga rivendicato da un altro partito, a Didier Burkhalter dovrebbe succedere un liberale radicale latino e tra gli altri si fa il nome del consigliere nazionale ticinese Ignazio Cassis al pari del consigliere di Stato ginevrino Pierre Maudet.
Attualmente nell'esecutivo federale figurano tre romandi: Didier Burkhalter (PLR/NE), Guy Parmelin (UDC/VD), e Alain Berset (PS/FR). Nulla impedisce che possa essere uno svizzero tedesco a puntare al seggio, senza rimettere in questione l'equilibrio linguistico. Ma è poco probabile che il PLR, partito storico, voglia farsi rappresentare da due germanofoni. Potrebbe invece essere venuto il momento per un ticinese sotto il Cupolone.
Le reazioni in Ticino - E infatti non manca chi ha mostrato di nutrire speranze in merito, dopo l’odierno colpo di scena a Palazzo federale. «Per il Ticino si apre un’opportunità molto concreta» ha affermato Bixio Caprara ai microfoni di Radio Fiume Ticino, sottolineando la «grande esperienza» dei tre rappresentanti liberali radicali ticinesi attualmente a Berna (Abate, Merlini e Cassis). Fra gli ottimisti anche il Consigliere nazionale Marco Romano, che sulla propria pagina di Facebook ha scritto «Sorpresa! Sarà finalmente l'occasione per un/a rappresentante della Svizzera italiana?! La Romandia è sufficientemente rappresentata. Vediamo come si muoverà il PLR».
Meno ottimista invece il vicepresidente dell’UDC del Sottoceneri Alain Buhler, che sempre su Facebook scrive: «Facciamo che saltiamo la questione di un candidato ticinese in sostituzione di Burkhalter e passiamo direttamente al punto in cui la Romandia festeggia il suo prossimo Consigliere federale?», sottolineando però nei commenti come «la rappresentanza cantonale non è vitale» perché in fondo «sono le idee che contano».
Candidati papabili - I Liberali radicali hanno però tra i papabili anche la consigliera nazionale vodese Isabelle Moret o la consigliera di Stato, pure vodese, Jacqueline de Quattro. Se il cantone di Neuchâtel punta ad un seggio al posto di Burkhalter, allora ha a disposizione i "ministri" Laurent Favre o Alain Ribaux - entrambi già parlamentari federali - oppure il "senatore" Raphaël Comte. Ma sono in attesa pure "giovani rampanti" PLR, che siedono a Berna, quali Olivier Feller (VD), Hugues Hiltpold (GE) o Philippe Nantermod (VS).
Berset punta al DFAE? - Lasciando il Consiglio federale Didier Burkhalter potrebbe suscitare le mire del collega Alain Berset a guidare il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), impegnato con il dossier Europa. Berset, socialista friburghese e alla guida del Dipartimento dell'Interno (DFI), secondo alcuni aspirerebbe a una nuova carriera quale ministro degli esteri. Parla cinque lingue (francese, tedesco, inglese, spagnolo e portoghese) e in gioventù aveva frequentato un corso per diplomatici, prima di darsi alla politica. In autunno Berset dovrebbe aver portato a termine il suo maggiore cantiere, quello della previdenza vecchiaia, in votazione il 24 settembre, e il successo dargli la sensazione di aver compiuto il proprio dovere, passando ad altro. A maggior ragione in caso di insuccesso.