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LOCARNOFesta per i 100 anni di sindacato PLR

10.06.17 - 11:24
Un’ottantina di persone ha gremito giovedì la sala del Consiglio comunale di Locarno per seguire l’assemblea sezionale del Partito liberale. Tra loro
foto Garbani
Festa per i 100 anni di sindacato PLR
Un’ottantina di persone ha gremito giovedì la sala del Consiglio comunale di Locarno per seguire l’assemblea sezionale del Partito liberale. Tra loro

LOCARNO - «Non vogliamo crogiolarci o sederci sugli allori, ma leggere il presente e lavorare per costruire il futuro». Così lo storico e grancosigliere Nicola Pini, moderatore della serata di giovedì, ha introdotto in una gremita sala del Consiglio comunale a Palazzo Marcacci – un’ottantina i presenti fra autorità, quali il Consigliere agli Stati Fabio Abate e il Consigliere di Stato Christian Vitta, simpatizzanti e curiosi – l’incontro per celebrare i 100 anni di sindacatura del Partito liberale radicale (PLR) a Locarno, evento “accompagnato” dalla pubblicazione di un volume commemorativo curato da Carlo Monti con il contributo di Franco Celio. Al termine dell’assemblea ordinaria della sezione PLR della città, gli ex sindaci Diego Scacchi, Marco Balerna, Carla Speziali e l’attuale capo dell’esecutivo cittadino Alain Scherrer hanno gettato un occhio al passato e uno al presente, ovvero le basi della Locarno che verrà.

«Un destino inevitabile» - Una serata di ricordi e visioni, anche di emozione, come quando Carla Speziali – sindaca della città dal 2004 al 2015 – ha rivolto un pensiero alla madre Elda – giovedì assente – e al padre Carlo, pure lui sindaco di Locarno dal 1961 al 1979: «Io nacqui il giorno esatto in cui scomparse Giovan Battista Rusca, al quale mio padre successe – ha spiegato – Ancora ero in culla e già sentivo parlare di politica: diventare sindaca sembrava proprio essere nel mio destino, inevitabile».

«Ho amato gestire la cittâ» - I quattro sindaci hanno rievocato gioie e dolori, soddisfazioni e rimpianti. «Ho amato gestire la città e lavorare con i colleghi e a contatto con la gente – ha sottolineato Diego Scacchi, a capo del Municipio dal 1979 al 1996 e fautore di progetti quali Casa Rusca e la biblioteca regionale, poi divenuta cantonale – La mia più grande soddisfazione è stata favorire una politica culturale, contribuire alla vita culturale di Locarno». 

L'aggregazione fallita - Più breve, ma non meno intensa, l’esperienza da sindaco di Marco Balerna: otto anni dal 1996 al 2004. «Scacchi è stato per me un maestro. – ha detto – Negli occhi ho ancora l’apertura della galleria Mappo-Morettina del 13 giugno 1996, un’opera che ha significato apertura, ciò che ho sempre cercato di veicolare, creando anche il convivio dei sindaci del Locarnese». Apertura: alla gente e al territorio. Un concetto che ha fatto da fil rouge dell’intera serata:  «Il contatto con la popolazione, la vicinanza, sentirsi sindaco di tutti: questo mi è rimasto nel cuore, infatti il discorso di capodanno l’ho sempre considerato un momento davvero speciale», ha raccontato Carla Speziali, la prima e finora unica sindaca nella storia della città. «Negli anni facemmo un lavoro certosino per risanare le finanze di Locarno, anche per toglierci l’etichetta di “sposa povera” e poter favorire il progetto di aggregazione, che purtroppo allora è fallito, ma che domani deve poter tornare in auge».

E quella auspicata: «Ci siamo svegliati più piccoli» - E sul tema dell’aggregazione ha battuto il chiodo anche l’attuale sindaco Alain Scherrer: «Con la nascita delle nuova Bellinzona ci siamo svegliati più piccoli – ha ammesso. Un’aggregazione può trascinarci fuori dal provincialismo e permetterci di pesare di più nei confronti del Cantone. Dobbiamo avere dei sogni e dargli sostanza. Le sfide sono molte e difficili, ma vedo nei giovani una voglia di cambiamento».

Buon auspicio - E anche il presidente del PLR cantonale, Bixio Caprara, ha toccato la questione con il sorriso sulle labbra: «Io ero in Municipio a Bellinzona quando festeggiammo il centenario della prima fusione nella capitale, chissà che la commemorazione di stasera non sia di buon auspicio anche per Locarno...».

Ritorno ai valori - Un pensiero, infine, i quattro dei sette sindaci della storia centenaria del PLR alla testa di Locarno l’hanno rivolto alla strada che il partito dovrà seguire: «Riscopriamo i nostri valori, ovvero solidarietà, tolleranza, senso dello Stato e libertà individuale», Scherrer dixit. «Sono i valori di sempre, non c’è niente da inventare – ha spiegato Speziali. Pratichiamo nel quotidiano, verso elettori e istituzioni, la fierezza per quello che il partito è stato». Più “pepate” le esternazioni di Scacchi e Balerna: se per il primo «il periodo più bello e fecondo del PLR è stato quello dell’alleanza di sinistra», per il secondo «l’unione delle ali liberale e radicale fa la forza; non troppo verso l’una né verso l’altra parte, allora il PLR non sarebbe più combattibile».

 

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COMMENTI
 

Nicklugano 6 anni fa su tio
Certo che dopo il Beltrasorriso ed il Solarsorriso, ora abbiamo anche il Scherrersorriso... sembrano fatti con lo stampino

rojo22 6 anni fa su tio
Ecco le ragioni... Ma ogni popolo ha il governo che merita.
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