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LUGANOFerruccio de Bortoli un anno dopo Brexit

19.05.17 - 12:34
L’ex direttore del Corriere della Sera è stato ospite del Club dei 1000, gruppo di persone vicine al PLR
Ferruccio de Bortoli un anno dopo Brexit
L’ex direttore del Corriere della Sera è stato ospite del Club dei 1000, gruppo di persone vicine al PLR

LUGANO - Ha riscosso grande successo l’evento organizzato mercoledì scorso dal Club dei 1000 a Lugano. In quest’occasione Ferruccio de Bortoli, già direttore del Corriere della Sera, ha dialogato con Giancarlo Dillena, già direttore del Corriere del Ticino, sui temi del futuro dell’Unione Europea e dei rapporti tra quest’ultima e la Svizzera. De Bortoli ha sottolineato come la stabilità dell’UE e dell’euro avvantaggi anche la Svizzera. Problemi attuali quali la sicurezza e flussi migratori possono inoltre essere affrontati efficacemente solo da un consesso di paesi che collaborano tra di loro.

«Macron è stato abile ad ottenere la vittoria non con un partito, bensì con una start-up», pur congratulandosi con il neo-presidente francese, de Bortoli ha sottolineato come il suo programma non sia privo di contraddizioni. Si tratta di un ex socialista, che tuttavia non può permettersi di rinunciare all’austerità, dato che la Francia ha problemi di bilancio. Per de Bortoli, l’asse franco-tedesco sarà fondamentale in futuro per riformare l’Unione Europea, nonché per affrontare temi attuali e scottanti quali quello della sicurezza e quello della gestione dei flussi migratori. La Brexit potrebbe paradossalmente costituire l’occasione per un rafforzamento dell’UE, che non dovrebbe più confrontarsi con le opposizioni del Regno Unito ad una maggiore integrazione.

Sul tema della disoccupazione giovanile in Europa, poi, de Bortoli ha sottolineato l’importanza della formazione, in particolare di quella tecnica, in quanto i mestieri del futuro saranno molto diversi da quelli attuali. La digitalizzazione e l’internet delle cose metteranno a rischio le professioni di tipo impiegatizio, ma allo stesso tempo creeranno nuovi posti di lavoro in settori che prima non esistevano, come ad esempio nel campo della robotica. Quanto al crescente populismo in Europa, de Bortoli afferma che è sbagliato demonizzarlo; al contrario, si deve mostrare agli elettori che le risposte che offre sono sbagliate e irrealizzabili.

 

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