LUGANO - «La Fondazione Cardiocentro Ticino vuole prendere i soldi della Città per continuare a fare di testa sua, malgrado il suo statuto ed il voto popolare del 5 giugno 2016». È questo in sintesi il succo dell’interpellanza inoltrata oggi da Raoul Ghisletta al Municipio di Lugano.
La vicenda - Sulla scorta del rapporto del 7 novembre 2016 della Commissione della gestione relativo al messaggio municipale 9511 concernente la partecipazione della Città alla Mizar SA e alla Fondazione Medtech Lugano, il Consiglio comunale di Lugano ha approvato a larga maggioranza lo stanziamento di 10’050’000 franchi. «E 10 milioni Fr. non sono pochi soldi pubblici!» scrive Ghisletta.
La Fondazione Cardiocentro Ticino, partner dell’operazione con 5 milioni di franchi, dovrebbe confluire nell’Ente ospedaliero cantonale nel 2020, come prevede lo statuto della Fondazione stessa e in seguito alla votazione popolare del 5 giugno 20016 in cui i ticinesi hanno votato contro la creazione di società miste pubblico-privato in ambito ospedaliero.
Ma sono state le recenti dichiarazioni del presidente della Fondazione Cardiocentro, Giorgio Giudici, a proposito della creazione di una nuova Fondazione pubblico-privato per il Cardiocentro, a creare scompiglio.
Fatte queste premesse, Ghisletta chiede al Municipio di Lugano se fosse a conoscenza dell’esistenza dello scenario di una fondazione pubblico-privato al momento dell’elaborazione del messaggio 9511 e della sua discussione nel legislativo e, in caso di risposta affermativa, come mai non abbia chiaramente indicato questa situazione al Consiglio comunale di Lugano, prima dell’approvazione del credito di 10’050’000 franchi.
Altre domande:
Per il Gruppo PS Lugano: Marco Jermini, Simona Buri, Nina Pusterla, DemisFumasoli