I cittadini segnalano il caso. Il politico (Giorgio Fonio) fa scattare l’interrogazione e chiede spiegazioni al Municipio
CHIASSO - E se il suicidio assistito venisse fatto tranquillamente in un appartamento privato a Chiasso? Non sappiamo quanto di vero ci sia in questa domanda. Fatto sta che è contenuta in una interrogazione firmata da Giorgio Fonio (PPD) che scrive: «Negli scorsi giorni alcuni cittadini hanno segnalato che in un appartamento di Chiasso, sembrerebbe nella centrale zona residenziale di Corso San Gottardo, si sia praticato (il condizionale è d’obbligo!) il suicidio assistito».
Nell’interrogazione il capogruppoPPD in Consiglio Comunale ricorda il precedentedell’Associazione Liberty Life, la quale esercitava assistenza al suicidio in un appartamento diMelano. Come siricorderà il Municipio diMelano sospesel’attivitàdell’Associazione. Questacambiò nome in LL Exit, ma tuttavia non ricevette mai alcuna licenza edilizia da parte del Municipio.Presentò dunque ricorso al Consiglio di Stato, ricorso respinto dallo stesso Governo con una motivazione alquanto discutibile: «la pratica del suicidio assistitopuò causare disagio al vicinato e quindi determinare delle immissioni moleste non permesse nelle zone residenziali previste dal Piano regolatore".
«Oltre alla delicatezza del tema che, aldilà delle ideologie e della morale, interviene in maniera irreversibile sulla vita di un essere umano, credo sia importante garantire la legalità e la tranquillità del vicinato». Giorgio Fonio
Nell’interrogazione Giorgio Fonio chiede dunque spiegazioni al Municipio di Chiasso. Innanzitutto se corrisponde al vero «che sul territorio comunale sono operative associazioni che negli appartamenti praticano il suicidio assistito», e se «una delle presunte associazioni attive a Chiasso è riconducibile a quella di Melano».