Il deputato leghista ha illustrato la propria “ricetta” per rilanciare il Ticino nel prossimo decennio
BELLINZONA - Il coraggio. Questo, secondo Boris Bignasca, serve al Governo cantonale per «rilanciare il Ticino» nel corso dei prossimi dieci anni. Il deputato della Lega dei Ticinesi, sottolineando il posizionamento del Cantone nei piani bassi delle classifiche «intercantonali» in materia di fiscalità, ha comunicato in Gran Consiglio la decisione di votare contro il preventivo fino a quando non vedrà «coraggio da parte del governo, non solo nelle parole ma anche nei fatti».
Nel suo intervento, Bignasca ha invitato il Governo a «interrompere subito la spirale del tassa e spendi», così da evitare al Ticino una sorte già toccata ad altri paesi europei, elencando inoltre alcuni punti d’azione prioritari: una riforma delle imprese non «omeopatica»; la riduzione della spesa pubblica nell’ambito dell’asilo; una riforma dei sussidi sociali che escluda i non residenti; e una «politica del personale più rigida» con conseguente licenziamento dei «fannulloni» abitualmente «posteggiati in attesa della pensione».
«Prima i nostri» - E in materia di politica del personale, il deputato leghista ha infine puntato i riflettori sull’iniziativa “Prima i nostri”, invitando il Governo ad attivarsi in favore di una sua «applicazione ferrea», che favorisca il recupero dell’occupazione per i ticinesi e contribuisca ad arginare il dumping salariale degli ultimi anni.