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LUGANO«Quell'intervento di polizia fu esagerato»

21.11.16 - 10:05
70 agenti, 103 appartamenti controllati. Solo due arresti. Scatta l'interrogazione
Archivio Ti Press
«Quell'intervento di polizia fu esagerato»
70 agenti, 103 appartamenti controllati. Solo due arresti. Scatta l'interrogazione

LUGANO - Lugano, lunedì 17 ottobre. 70 agenti di polizia e due unità cinofile mettono a tappeto quattro stabili di vie Industria, Roncobello e alla Bozzoreda. Entrano in centotré appartamenti. È in corso l'operazione "DISTRA". Vengono controllate in totale 160 persone. Per due scattano le manette, uno per infrazione alla Legge federale sugli Stupefacenti e alla Legge federale degli Stranieri e l'altro per un mandato di cattura. Altre due persone vengono fermate per infrazione alla Legge federale sugli Stranieri e per accompagnamento forzato.

Per il Gruppo PS in Consiglio Comunale e per il Gruppo Verde in Consiglio Comunale, si è trattato di una esagerazione. Un intevento esagerato visti i frutti ottenuti, tanto che oggi hanno presentato un'interrogazione al Municipio di Lugano. «Il numero limitato d’infrazioni rilevate hanno portato a definire il bilancio dell’operazione come "modesto" dallo stesso capodicastero sicurezza della Città di Lugano Michele Bertini. Seppur a prima vista non privo totalmente di risultati, non si possono avere letture positive a questo tipo di operazione, riassumibile in una vera e propria pesca a strascico. Si troverebbero casi d’infrazioni simili probabilmente in ogni palazzo della Città e non giustificano queste perquisizioni generalizzate».

Nell'interrogazione si ricorda inoltre che Lugano (dato dell'Ufficio federale di statistica alla mano) è la terza città più sicura della Svizzera e con 75 reati ogni 1'000 abitanti, la città sul Ceresio ha un tasso di criminalità della metà rispetto a Losanna e Ginevra. Da qui la decisione di chiedere alla Città se il Municipio era al corrente dell’operazione, e come valuta le modalità e l’esito dell’intervento.

Le domande al Municipio

Alla luce di quanto emerso, poniamo le seguenti domande:
1. Il Municipio era al corrente dell’operazione? Come valuta le modalità e l’esito dell’operazione?
2. C’erano sospetti fondati di attività criminali all’interno degli edifici per avviare una simile operazione? Tali sospetti si sono avverati fondati alla prova dei fatti?
3. Quali basi legali specifiche all’interno della legge della polizia giustificano questo tipo di operazione con un numero così grande di agenti? Chi l’ha ordinata? La magistratura era al corrente dell’operazione e ha dato il suo benestare?
4. Nel caso di rifiuto di un residente ad acconsentire alla perquisizione, gli agenti si sono ripresentati con un regolare mandato? Questo mandato quali motivi presentava per giustificare la perquisizione?
5. È stata considerata la possibilità che una tale azione avrebbe potuto ledere i diritti alla libertà personale e alla protezione della sfera privata dei residenti senza solide giustificazioni?
6. Il Municipio considera adeguato e proporzionato al compito il numero di agenti coinvolti nell’operazione?
7. Il Municipio ritiene questo modo di procedere efficace per prevenire il crimine? Ordinerà in futuro altre operazioni simili?
8. A Lugano vi sono delle zone considerate ad alto rischio di criminalità? Se si quali e con quali criteri vengono definite queste zone? Cosa intende fare il Municipio per prevenire l’insorgere di tali situazioni?

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