Matteo Pronzini tuona contro il Cantone che propone «classi salariali ampiamente al di sotto dei 4'000 franchi lordi mensili» e interroga il Governo: «Di chi è stata la scelta?»
BELLINZONA - Gli stipendi degli statali fanno sempre discutere. E alla discussione si aggiunge pure il deputato MPS in Gran Consiglio Matteo Pronzini, che con un'interrogazione chiede lumi a proposito della nuova legge sugli stipendi che entrerà in vigore con il nuovo anno.
Scala salariale da non divulgare - «Negli scorsi giorni - premette il deputato - sul sito intranet dell’amministrazione cantonale è stata pubblicata la nuova scala salariale valevole dal primo gennaio 2017». Scala salariale che, come fa notare Pronzini, corrisponde a quella contenuta nel messaggio sulla revisione totale della Legge sugli stipendi degli impiegati dello Stato e dei docenti (LStip) presentata dal Consiglio di Stato l’11 aprile 2016, benché «esso sia ancora pendente davanti alla commissione della gestione che non ha ancora presentato alcun rapporto».
«Stipendi che veleggiano sotto i minimi sociali» - La divulgazione di una scala salariale non ancora approvata dal Gran Consiglio non va giù al Gran consigliere MPS. «Ho inoltrato un atto parlamentare nel quale chiedo diverse spiegazioni e informazioni proprio relative a questa scala salariale». Stipendi che sono un tema caldissimo nel dibattito politico ticinese, ricordando pure l'iniziativa popolare sul dumping votata lo scorso 25 settembre. «Da diverse parti si è fatto notare che i salari previsti in alcune delle classi salariali proposte sono ampiamente al di sotto dei 4'000 franchi lordi mensili e veleggiano al di sotto addirittura di alcuni minimi sociali. Appare abbastanza evidente e probabile che alcuni di questi livelli salariali saranno oggetto di proposte di modifica in sede di dibattito parlamentare. Non da ultimo non è da escludere che la proposta di revisione della LStip potrebbe essere oggetto, come è già avvenuto in occasione del precedente tentativo di revisione, di votazione popolare a seguito di un referendum» - sottolinea Pronzini.
«Atto offensivo»Diffondere tra il personale del Cantone questa nuova scala salariale, come se fosse già definitivamente acquisita, è per il deputato MPS «un atto offensivo ed irrispettoso sia nei confronti del personale dell’amministrazione cantonale, del ruolo del Gran Consiglio, delle organizzazioni sindacali che – se non andiamo errati – sono ancora in trattative con il Cantone, nonché della popolazione del Canton Ticino».
«Leggerezza comunicativa» - Questo fatto per il Gran Consigliere «dimostra, al di là della leggerezza comunicativa, quanto poco si sia disposti al negoziato, alla trattativa, al tentativo di confrontarsi. E fa apparire stonate (se non false) le note con le quali si inneggiava, in occasione del recente dibattito sull’iniziativa popolare “Basta con il dumping salariale in Ticino”, alle virtù del cosiddetto partenariato sociale».
Pronzini vuole quindi sapere se la decisione di questa comunicazione è stata presa dal Consiglio di Stato oppure, in caso contrario, chi ha deciso.