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LUGANO«Basta nuove tasse!» Il PPD vuole il SaccoBello e pensa al ricorso

16.08.16 - 18:05
La decisione del Municipio di non ricorrere contro la boccaitura delle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti fa storcere il naso al Partito Popolare Democratico che parla di «scelta politica»
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«Basta nuove tasse!» Il PPD vuole il SaccoBello e pensa al ricorso
La decisione del Municipio di non ricorrere contro la boccaitura delle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti fa storcere il naso al Partito Popolare Democratico che parla di «scelta politica»

LUGANO - La scelta del Municipio di Lugano di non ricorrere contro la decisione del Consiglio di Stato di bocciare le tariffe per lo smaltimento dei rifiuti a Lugano, stabilite dal Consiglio comunale, lascia contrariato il Partito Popolare Democratico.

«In presenza di una decisione del Legislativo l'Esecutivo deve sempre e comunque difenderla - sottolinea a nome della Sezione PPD e GG di Lugano il presidente Angelo Petralli -. È un principio sacrosanto alla base del nostro ordinamento democratico! È pertanto molto deludente che il Municipio abbia ceduto alle pressioni esterne e interne di chi vuole introdurre sempre nuove tasse. Tanto più in questa occasione poiché il Municipio aveva accolto la soluzione elaborata dalla Commissione della gestione (di cui l'ora municipale Badaracco era il presidente), mentre adesso disattende quella che era stata anche una sua scelta».

In seguito a tali considerazioni il PPD Lugano afferma di voler considerare la possibilità di interporre ricorso al Tribunale Amministrativo cantonale. E ciò allo scopo di fare esaminare «da un vero organo giuridico quella soluzione di compromesso trovata e approvata dal Consiglio comunale di Lugano». Per il PPD, infatti, la decisione del Consiglio di Stato è «di ordine politico e non giuridico».

«Basterebbe osservare come diversi Comuni abbiano adottato delle soluzioni molto meno consone al diritto federale di quella proposta da Lugano - si legge nella nota stampa -. Per non parlare di tutte quelle questioni sollevate nelle osservazioni presentate a suo tempo da Lugano e rimaste senza risposta». Per Petralli appare evidente come la soluzione trovata a Lugano «andasse a scontrarsi con la volontà del Dipartimento del territorio dell'on. Zali di introdurre a livello cantonale una tassa sul sacco molto più onerosa e che, sulla scorta della tassa di collegamento, possa permettere nuove entrate alle casse pubbliche».

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