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CANTONEClausola di salvaguardia, «un cerotto migliore di quello bernese, ma...»

07.03.16 - 15:04
Per i Verdi del Ticino il progetto presentato oggi da Vitta a Berna è migliore di quello del Consiglio federale, ma «non risolve il problema di fondo»
Clausola di salvaguardia, «un cerotto migliore di quello bernese, ma...»
Per i Verdi del Ticino il progetto presentato oggi da Vitta a Berna è migliore di quello del Consiglio federale, ma «non risolve il problema di fondo»

BELLINZONA - I Verdi del Ticino sono del parere che la clausola di salvaguardia presentata oggi a Berna dal Consigliere di Stato Christian Vitta sia preferibile a quella proposta dal Consiglio federale, «e questo perché tiene conto della situazione regionale e delle specificità del frontalierato rispetto all'immigrazione». Ad ogni modo, la proposta «non avrà un effetto preventivo sul deterioramento del mercato del lavoro. Le misure proposte infatti verrebbero adottate nei settori economici o nelle regioni quando la situazione è già giudicata grave (tasso di frontalieri, tasso di disoccupazione e livello dei salari che si discostano di molto dalla media) e avrebbero una durata limitata nel tempo. Si riproporrebbe quindi lo stesso meccanismo dei contratti normali di lavoro (cnl): soluzioni non preventive e risolutive ma “lenitive ” e temporanee, introdotte solo quando le condizioni peggiorano».

Non è chiaro inoltre cosa succederebbe in quei settori industriali dove la disoccupazione SECO è molto bassa, dichiara la coordinatrice Michela Delcò Petralli, «ma solo perché le condizioni salariali e di lavoro hanno di fatto escluso da anni i residenti. Pensiamo ad esempio alla fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, dove l'80% dei dipendenti proviene da oltreconfine e il salario è calato dell11,4% in termini nominali fra 2008 e 2012 o alle industrie tessili e dell’abbigliamento (75% di personale frontaliero, 70% con formazione primaria e salario in calo del 16,4%, dati Ustat)». Anche nell'industria chimico-farmaceutica solo un addetto su due è ticinese, e il salario mediano è quasi del 50% inferiore a quello nazionale.

Per risolvere i problemi che affliggono il mondo del lavoro ticinese non basta una clausola di salvaguardia. «Senza criteri qualitativi che garantiscano posti di lavoro per la manodopera residente, il nostro Cantone continuerà ad attirare imprese interessate solo a sfruttare personale a basso costo e a sfruttare le condizioni fiscali vantaggiose, tanto più che la Riforma III della fiscalità delle imprese, discussa durante questa sessione dalle Camere, abbasserà ulteriormente le imposte sull'utile per la maggior parte delle aziende».

La situazione ticinese è apparentemente contraddittoria: il numero di imprese e di posti di lavoro negli ultimi anni è cresciuto più della media nazionale, eppure aumentano i disoccupati ai sensi dell'ILO e sempre più persone escluse dal mondo del lavoro finiscono in assistenza. «In compenso ci siamo ritrovati con un territorio tappezzato di edifici industriali, una rete viaria al collasso e l'aria irrespirabile. Dobbiamo deciderci ad operare una svolta qualitativa nello sviluppo economico perché ormai è chiaro che questa crescita quantitativa non ha portato nessun beneficio alla popolazione, anzi. Deve essere chiaro che le imprese che operano in Svizzera devono pagare salari dignitosi che permettano alla manodopera residente di vivere e dobbiamo adottare misure per favorire il reinserimento dei disoccupati locali, che sono molti di più di quanto emerge dai dati SECO. Il nostro obiettivo dev'essere quello di garantire la qualità di vita delle persone che vivono sul nostro territorio e a lungo termine, non solo quella di favorire una crescita economica immediata e a vantaggio di pochi», conclude Delcò Petralli.

 

 


 

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COMMENTI
 

Kama 8 anni fa su tio
non so perché ma la situazione mi puzza..dove sta la fregatura? mi rendo conto che trovare una soluzione che rispetti gli accordi bilaterali ma che al contempo rispetti quanto si è votato è difficile, pero adesso son passati due anni signori...è possibile che ci sia solo questa soluzione? mi pare un po' "fragilina" per arginare il grosso problema che soprattutto i comuni di frontiera subiscono.. A mio modesto parere il problema sta a monte ma ormai non si può tornare indietro (libera circolazione, accordi bilaterali..), quello che si potrebbe è rivederli completamente, pensando un po' più al nostro paese e meno a compiacere l'UE e chi vien da fuori con agevolazioni varie.. Non sono un economista ma qualcuno sa spiegarmi perché prima del 2000 tutto andava bene e ora sembra che senza accordi con l'UE andiamo in rovina? Si sta perdendo l'identità svizzera a furia di far entrare chicchessia solo per mero guadagno (ne vale poi la pena a discapito della nostra qualità di vita?) non so....come tante persone che sento sono perplessa, non so più cosa pensare..

Lonely Cat 8 anni fa su tio
Risposta a Kama
Condivido pienamente il tuo post. Non condivido solo questa frase: “ma ormai non si può tornare indietro (libera circolazione, accordi bilaterali..)” Tornare indietro si può, eccome se si può. Bisogna solo volerlo.

SosPettOso 8 anni fa su tio
Risposta a Kama
"...dove sta la fregatura?..."La fregatura sta nel fatto che gli Svizzeri sono "liberi" dal 1291 e non sono assoggettati a re e nobili ma per la quasi totalità sono vassalli, servetti o schiavi dell'economia che è in mano a pochi superricchi... Hai votato sì ai bilaterali credendo nelle misure d'accompagnamento? I bilaterali servivano all'economia dei superricchi (Roche, EMS chemie, ABB, VonRoll, Holcim...), e le misure d'accompagnamento a te... Hai votato contro i militi Svizzeri all'estero? è passato il no! Ma ai superricchi servivano i bilaterali e da allora abbiamo truppe in Kosovo... Hai votato si al raddoppio in favore della sicurezza? ...ai superricchi serve far passare più camion e si sta già studiando di cambiare i limiti (che vuoi mai che freghi ai superricchi della sicurezza, loro il Gottardo lo fanno con il jet privato). Prima del 2ooo il protezionismo svizzero generava tasse all'importazione di cui bene o male ne beneficiavano tutti. Da allora i superricchi non pagano più questi balzelli e possono importare manodopera a prezzi discount (dumping).

Esse 8 anni fa su tio
Risposta a SosPettOso
Commento brutale ma sicuramente non del tutto infondato.

lo spiaggiato 8 anni fa su tio
Risposta a Lonely Cat
Ma chi è che lo vuole?... Apparte qualche isolato squinternato... Ora anche Blocher ha detto che i bilaterali sono necessari, pensa un po te... :-)))

Lonely Cat 8 anni fa su tio
Quanto invidio gli austriaci! Anch'io voglio dei politici così, non questi pippologi che ci ritroviamo.

lo spiaggiato 8 anni fa su tio
Risposta a Lonely Cat
Cioè vorresti essere nella UE?...

Lonely Cat 8 anni fa su tio
Risposta a lo spiaggiato
Visto che capisci sempre tutto al contrario ti rispondo di sì. :)

lo spiaggiato 8 anni fa su tio
Risposta a Lonely Cat
Beh, dopo aver affermato che vorresti dei politici che sono pro UE vorrei proprio vedere il contrario... :-))))))

GI 8 anni fa su tio
Trovo corretto "garantire la qualità di vita delle persone che vivono sul nostro territorio ...." affinché possano recarsi oltre ramina a fare la spesa !

ilarios 8 anni fa su tio
"La situazione ticinese è apparentemente contraddittoria": ecco non credo proprio. Molte aziende vengono dall'estero e per loro i salari attuali sono alti per la loro realtà, bassi per la Svizzera. C'è comunque da dire che si sta facendo veramente violenza al territorio e al tessuto sociale. Servono aziende migliori e aggiungerei "eticamente" migliori.

Danny50 8 anni fa su tio
Ma smettiamola di genufletterci all'UE che ci tratta a pesci in faccia e ha ragione, essendo dei molluschi senza spina dorsale. Si sono votati dei contingenti annuali da decidere prima di inizio anno, della preferenza agli svizzeri (e non ai residenti come si cerca di smerciare), il tutto valido anche per i frontalieri. Questo e' quello che ha votato il popolo. Se questi inetti, incapaci, buonisti, euroturbo, traditori, rottamatori dei valori elvetici non sono d'accordo che si mobilitino per l'iniziativa che annulla l'iniziativa del 9/02 che sicuramente dopo i vari lavaggi di cervello otterranno il nullaosta dal popolo bue e potranno continuare nel loro Inc. Cool 8 degli svizzerotti che stanno perdendo tutta la sovranita' senza accorgersene.

SosPettOso 8 anni fa su tio
L'unica misura che potrebbe portare all'occupazione dei residenti è quella di togliere ai comuni la loro fetta di imposta alla fonte. Senza questa entrata i comuni sarebbero costretti a scegliere meglio le aziende che si installano dando la preferenza a quelle che possono pagare dei salari dignitosi per i residenti. Oggi comuni come Chiasso, Mendrisio, Morbio ... chiudono il bilancio solo grazie alle imposte alla fonte prelevate su salari che creano dumping in tutto il cantone. Chiunque concorra per un posto da informatico (tanto per fare un esempio) è sottoposto alla concorrenza dei 3oo impiegati che ora lavorano presso BravoFly ad un salario inferiore a quello delle impiegate delle agenzie turistiche... ...è una misura che si dovrebbe poter attuare a livello cantonale senza bisogno di piangere a Berna, anche se Croci, Colombo e Borradori non saranno daccordo.

vulpus 8 anni fa su tio
Risposta a SosPettOso
concordo . Queste aziende sono arrivate, dopo che i nostri politici hanno steso tappeti rossi, ingolositi, non dal tanto decantato e ricercato valore aggiunto, ma unicamente dalle prospettive fiscali, che hanno e avuto una fetta importante sull'incassato. Ora però spinti da una politica leghista all'estremo dove da una parte si criminalizza il frontalierato, ma dall'altra viene cercato e agevolato,si vorrebbe allontanarlo colpevolizzandolo di tutte le malefatte che succedono. Obiettivo facile da mettere all'indice, in quanto per le soluzioni e un minimo di obiettivi c'è solo il vuoto , tranne la facile demagogia. Se il Ticino non cambia rotta, smettendola di sbrodolarsi addosso, saremo presto confrontati con un aumento veriginoso di bracci a disposizione della terra e delle vaire casse di disoccupazione e assitenza.
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