La sezione luganese si lamenta anche per "l'immobilismo delle istituzioni" in questa vicenda
LUGANO - Il Partito Socialista di Lugano esprime indignazione "per la procedura antidemocratica e l'incertezza giuridica, lesiva dei diritti dei cittadini, seguita dal Municipio di Lugano nell'imminente attribuzione del mandato ad una società privata per l'allestimento di un circuito automobilistico" che permetterebbe di tenere in città una gara di Formula E.
L'indignazione si estende al Governo cantonale, che non ha ancora risposto a un'interrogazione nella quale si chiedevano lumi sull'iter che il Municipio deve seguire in questi casi.
ll presidente del Partito socialista di Lugano negli scorsi giorni ha invitato la Sezione enti locali a voler richiamare il Municipio di Lugano al rispetto degli articoli 13 e 42 della Legge organica comunale, in base ai quali è il Consiglio comunale a votare l'esecuzione di opere pubbliche e ad accordare i crediti necessari, come pure a votare convenzioni con terzi. "Il fatto che per convenzione terzi paghino un contributo parziale o anche totale per gli investimenti citati non esime il Municipio di Lugano dal coinvolgere nel processo decisionale il legislativo".
Inoltre, contrariamente a quanto afferma il Municipio di Lugano nella lettera ai consiglieri comunali, le opere richieste per la tenuta del Gran Premio di Formula E "hanno un impatto notevole sui beni amministrativi del Comune e non saranno certamente piccole opere provvisorie". Basti pensare al fatto che verranno creati degli scavi per la posa di barriere metalliche di sicurezza di 4 metri lungo il percorso di 2,5 chilometri (per un totale di 5 chilometri), che verranno allargati/ristretti marciapiedi, che verranno create e asfaltate aree di posteggio per i bolidi, ecc. "Non sono opere provvisorie ma definitive, che hanno un forte impatto sul centro cittadino. Non sono spese, ma investimenti in beni amministrativi che sono molto discutibili politicamente e che vanno fatti oggetto di deliberazione del Consiglio comunale, come pure del diritto dei cittadini di chiedere tramite referendum una votazione popolare".
Il PS luganese s'indigna anche per "l'immobilismo delle istituzioni e per l'attitudine antidemocratica dei partiti di maggioranza in Municipio".