Il comitato interpartitico (del quale fanno parte Pesenti e Lombardi) ha illustrato le ragioni del sostegno alla galleria di risanamento
BERNA - Il secondo tunnel del Gottardo fornirebbe un collegamento ininterrotto tra nord e sud, maggiore sicurezza e sostenibilità, sia finanziaria che ambientale. È quanto ha sottolineato in conferenza stampa oggi a Berna il comitato interpartitico "Sì alla galleria di risanamento al San Gottardo". Secondo l'ex consigliera di Stato ticinese socialista Patrizia Pesenti l'autostrada viaggiante degli oppositori "è una pasticciata, che causerebbe danni intollerabili alla Leventina e al canton Uri". Immediata la replica degli oppositori al raddoppio, che accusano il comitato di perseguire interessi propri.
Il tunnel del San Gottardo, aperto nel 1980, deve essere risanato. Il Consiglio federale e il Parlamento si sono espressi in modo molto chiaro con la proposta della costruzione del secondo tubo, è stato rilevato. Secondo il comitato tale scelta è dettata dal fatto che si tratta della variante con il miglior rapporto costi-benefici. Regolarmente gli oppositori presentano nuove "false soluzioni e rivendicazioni", ha affermato il consigliere nazionale Jean-François Rime (UDC/FR), quella delle stazioni di trasbordo risulta secondo lui più costosa della seconda galleria.
I terminali di trasbordo provvisori "sarebbero due gigantesche infrastrutture che inquinano l'aria", ha spiegato Pesenti aggiungendo che affinché questa soluzione funzioni sarà in parte necessario abolire la circolazione notturna dei camion. Tali installazioni verrebbero poi distrutte una volta che i lavori saranno finiti. Ad essere colpiti dalle conseguenze non sarebbero solo i cittadini urani e ticinesi ma anche quelli dei percorsi alternativi come i grigionesi e vallesani.
Inoltre vi sarebbe uno spreco enorme di terreno coltivabile "ormai già raro nelle vallate alpine" con conseguenti "danni irreparabili", ha aggiunto il consigliere nazionale Walter Müller (PLR/SG). Tra l'altro i cantoni Uri e Ticino si oppongono a tale costruzione sui loro suoli, ha ricordato il Consigliere agli Stati ticinese Filippo Lombardi (PPD). I contrari al raddoppio propongono di realizzare tali strutture a Basilea e Chiasso.
Un'alternativa che secondo il comitato favorevole costerebbe molto di più: oltre 3 miliardi di franchi. Secondo le stime dell'Ufficio federale delle strade (USTRA), la costruzione del secondo tubo costerebbe circa 2,7 miliardi, e la variante senza la seconda galleria tra 1,4 e 2,2 miliardi.
Gli oppositori, tra i quali il PS, i Verdi e i Verdi-liberali, temono che, malgrado le rassicurazioni, tutte e quattro le corsie delle due gallerie verranno aperte al traffico. Pesenti si è detta contraria ad un aumento della capacità: essa tuttavia non è una scelta che deve essere fatta oggi, ha sottolineato. "Confido nella prossima generazione, gli oppositori no?". Come partigiana dell'Iniziativa delle Alpi "sostengo la variante di risanamento proposta dal Consiglio federale".
Maggiore sicurezza - Costruire la seconda galleria è semplicemente una questione di sicurezza: il tunnel con la strada bidirezionale di 17 km "non corrisponde più agli standard attuali, ha sottolineato il consigliere nazionale Ulrich Giezendanner (UDC/AG). E il guardrail fra le due corsie non migliorerebbe la situazione, secondo il presidente dell'associazione Auto-Soccorso-Svizzera.
Le collisioni frontali nella galleria del San Gottardo hanno causato finora 18 morti. Il comitato per il raddoppio sostiene che una seconda canna permetterebbe di ridurre drasticamente i rischi. Inoltre, in caso d'incidente, grazie alla corsia d'emergenza i soccorsi potrebbero arrivare sul posto con più facilità e più rapidamente.
Isolare il Ticino dal resto della Svizzera - Chiudere il tunnel durante i lavori isolerebbe il Ticino dal resto della Svizzera, ha da parte sua affermato Lombardi. La galleria viene utilizzata quotidianamente non solo da turisti ma anche da pendolari, ambulanze, squadre sportive e per il trasporto di merci. "Non possiamo tornare agli anni Sessanta!", ha dichiarato Lombardi.
A livello economico, la galleria è necessaria anche per il trasporto "di frutta e verdura" italiana in Svizzera, ha sottolineato la Consigliera agli Stati Brigitte Häberli-Koller (PPD/TG).
Per la campagna a favore del raddoppio, tema sul quale il popolo sarà chiamato a votare il prossimo 28 febbraio, il comitato prevede di avere a disposizione circa due milioni di franchi, ha affermato Lombardi rispondendo ad una domanda. "Stiamo ancora raccogliendo i fondi". L'Associazione "No al raddoppio" investirà invece - secondo quanto riferito all'ats - 1,5 milioni di franchi.
"Favorevoli difendono interessi personali" - In un comunicato diffuso oggi pomeriggio gli oppositori al secondo tubo elencano gli "interessi in gioco delle persone presenti alla conferenza stampa". "Dei 12 promotori del Comitato pro raddoppio del San Gottardo 7 hanno mandati in ditte di costruzione o di costruzione di gallerie. (...) Probabilmente si tratta molto meno della sicurezza, quanto più del riempimento del proprio portafoglio!", sostiene il co-presidente Jon Pult citato nella nota. Secondo Caroline Beglinger, l'altra co-presidente, il raddoppio si tradurrà in 2 milioni di camion all'anno in transito attraverso la Svizzera.