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CANTONEUffici di collocamento bocciati dai ticinesi: "Riformarli per un aiuto concreto"

27.05.15 - 08:27
Il Gruppo PPD+GG chiede particolare considerazione politica al lavoro svolto da Giovanni Albertini e dai volontari di Ticino&Lavoro
tipress
Uffici di collocamento bocciati dai ticinesi: "Riformarli per un aiuto concreto"
Il Gruppo PPD+GG chiede particolare considerazione politica al lavoro svolto da Giovanni Albertini e dai volontari di Ticino&Lavoro

BELLINZONA - Le critiche emerse dal sondaggio lanciato da Ticino&Lavoro nei confronti degli Uffici regionali di collocamento (URC) - oltre la metà dei partecipanti ha ritenuto l’operato dei consulenti insufficiente e l’88% crede che il servizio dell’URC non sia stato utile nella ricerca di un posto di lavoro - , per il Gruppo parlamentare PPD+GG non sono da sottovalutare. Anzi.

In una mozione presentata da Fiorenzo Dadò, a nome di tutto il gruppo parlamentare, viene segnalato come sia "necessario valorizzare l’importante lavoro svolto da Giovanni Albertini e dai volontari di Ticino&Lavoro". Il Gruppo PPD+GG ritiene che quest’iniziativa, nata dall’impegno di un gruppo di privati cittadini, meriti un’attenta considerazione politica, poiché convinto che le proposte emerse possano rappresentare una soluzione interessante a favore di tutti.

Sulla base dello studio condotto da Ticino&Lavoro il Gruppo Parlamentare PPD+GG chiede quindi:

    • Di introdurre l’obbligo di notifica dei posti vacanti all’URC.
    • Di favorire la creazione di gruppi di auto-aiuto e di sostegno ai disoccupati promuovendo lo scambio reciproco d’informazioni e supporto morale. La gestione dei gruppi andrebbe affidata a del personale formato adeguatamente per l’incarico.
    • Di introdurre un questionario qualitativo, quale strumento di valutazione dell’operato degli URC e quindi dei consulenti.
    • Di investire maggiormente nella formazione dei consulenti e di suddividerli per settore di competenza.
    • Di adattare e proporre corsi più mirati alle esigenze del disoccupato e del mercato del lavoro, insistendo ad esempio sui corsi di lingue straniere (specialmente il tedesco).
    • Di rivedere le sanzioni verso i disoccupati che sono, in alcuni casi, troppo penalizzanti.
    • Di aumentare i controlli e stabilire delle linee guida per le ricerche. Il disoccupato deve svolgere le ricerche e vanno evitati gli abusi da parte di chi un lavoro non lo vuole trovare.
    • Di migliorare la collaborazione con l’Ufficio del Sostegno Sociale e Inserimento, creando e condividendo una banca dati indigena di disoccupati suddivisi per settore.
    • Di promuovere maggiormente gli stage e le possibilità di volontariato.
    • Di proporre una collaborazione attiva agli URC nel resto della Svizzera. 
    • Di adattare il numero dei consulenti in base alle esigenze al fine di garantire un servizio di qualità.
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