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CANTONEMetalmeccanici, c'è il salario minimo

06.06.13 - 17:53
Un lavoratore prenderà dai 3.300 ai 3.600 franchi al mese. Divisione tra i sindacati
Foto d'archivio (Tipress)
Metalmeccanici, c'è il salario minimo
Un lavoratore prenderà dai 3.300 ai 3.600 franchi al mese. Divisione tra i sindacati

BELLINZONA - Il momento è definito storico da Unia. I lavoratori metalmeccanici in Ticino potranno contare su dei salari minimi: 3.300 franchi per il personale non qualificato, 3.600 per il personale qualificato al primo impiego.

"Per la prima volta dopo 76 anni - scrive l'Unia in un comunicato - nella Convenzione nazionale saranno ancorati dei salari minimi. E' il risultato di una lunga e intensa trattativa con l'associazione padronale Swissmem conclusasi lo scorso 1° giugno anche grazie all'intervento di un mediatore. L'accordo, che deve ancora essere ratificato dai delegati di Unia e di Swissmen, in Ticino garantirà aumenti salariali a circa 800-1000 persone.

La condizione di ancorare dei salari minimi nella Convenzione posta da Unia per sottoscrivere il nuovo Ccl si è così realizzata e a partire dal 1° luglio 2013 i lavoratori dell’industria metalmeccanica potranno beneficiare di salari minimi: "da un lato li proteggeranno dal dumping salariale a dalla sostituzione di manodopera e dall’altro riconosceranno loro le competenze e le qualifiche professionali" si legge nella nota.

"Senza il salario minimo - si legge nella nota del sindacato Unia - ottenuto grazie all’impegno ed alla determinazione di Unia, nei prossimi anni avremmo assistito ad un rapido ed inesorabile livellamento verso il basso dei salari ed al licenziamento dei lavoratori meglio retribuiti, ma anche ad uno scadimento della formazione professionale".

I delegati di Unia si esprimeranno il prossimo 21 giugno, un giorno dopo Swissmem. La ratifica dell'accordo appare però scontata.

OCST delusa - In casa OCST non si respira aria di euforia. Al contrario. I salari sono ritenuti troppo bassi.

"È un risultato che ha visibilmente il sapore amaro della beffa - si legge nella nota - Si tratta di un salario che offende i lavoratori ma non solo; svilisce anche la stessa industria metalmeccanica ticinese, dove prevalgono già oggi retribuzioni in larga parte più decorose".

"Questo salario minimo, proposto dal mediatore in quanto le parti non erano riuscite a trovare un accordo, getta un’ombra pesante sul risultato del negoziato e intacca ampiamente la soddisfazione per il rinnovo della Convenzione.

I delegati dell’OCST che parteciperanno sabato 15 giugno alla Conferenza del sindacato Syna che si pronuncerà sul rinnovo della Convenzione, intendono perciò manifestare il loro disappunto per questa soluzione salariale, che relega nuovamente il Ticino in coda a tutto il Paese.

L’OCST si batterà perciò nelle singole aziende affinché vi vengano applicati salari vicini alle medie nazionali".

 

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