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CANTONERiciclaggio, truffa, falsità in documenti. Sei imputati alla sbarra

13.05.13 - 09:32
Accuse pesanti per dei cittadini di nazionalità ceca e un belga
Ti-Press (archivio)
Riciclaggio, truffa, falsità in documenti. Sei imputati alla sbarra
Accuse pesanti per dei cittadini di nazionalità ceca e un belga

PRAGA/BELLINZONA - Appuntamento, questa mattina, col Tribunale penale federale di Bellinzona ed il processo a carico di sei cittadini di nazionalità ceca e di uno di nazionalità belga per riciclaggio di denaro aggravato, amministrazione infedele, truffa e falsità in documenti.

 

Tutti sono sospettati di appropriazione indebita di titoli della società ceca MUS (Mostecka Uhelna Spolecnost), dal 1993 al 2003. Inizialmente di proprietà dello Stato, la miniera è stata progressivamente privatizzata fra il 1991 e il 1999.

 

Ad eccezione del belga Jacques de Groote, ex membro del consiglio di amministrazione del Fondo monetario internazionale (FMI), gli altri imputati sono cittadini cechi. Uno di loro, un giurista dalla doppia nazionalità – svizzera e ceca – ha beneficiato di un forfait fiscale a Friburgo, dove ha compiuto gli studi. L’uomo, cinquantenne, vive oggi a Montecarlo, come un altro imputato.

 

Stando all’atto di accusa del Ministero pubblico della Confederazione (MPC), che ha aperto un procedimento nel 2005, alcuni degli accusati, allora membri del consiglio di sorveglianza della MUS, avrebbero sottratto fondi tramite “prestito” per acquisire azioni della società.

 

Dopo essere riusciti a controllare il 97% dei titoli dell’azienda, sono accusati di aver in seguito proceduto a una riduzione di capitale per rimborsare i fondi sottratti. L’atto di accusa, di 300 pagine, elenca innumerevoli transazioni finanziarie opache. Alcune di esse transitavano da Friburgo – dove uno degli imputati aveva il proprio ufficio – da Vaduz o dall’Isola di Man.

 

Attraverso una serie di società e un centinaio di conti bancari in Svizzera, i valori patrimoniali, i fondi e le azioni sottratti sarebbero stati oggetto di varie operazioni di riciclaggio fino al 2007. Il MPC ha sequestrato 660 milioni di franchi.

 

gli imputati devono rispondere non solo di riciclaggio di denaro, ma anche di amministrazione infedele, truffa e falsità in documenti. La Repubblica ceca non è parte civile nel processo.

 

secondo il MPC, anche Jacques de Groote avrebbe ottenuto regolarmente somme di denaro provenienti dal riciclaggio. Avrebbe ricevuto direttamente o indirettamente onorari superiori al milione di franchi. Il suo difensore, l’avvocato ginevrino Jean-Christophe Diserens, contesta l’insieme di queste accuse.

 

Il processo occuperà il TPF per diverse settimane. Una prima fase dovrebbe durare fino al 24 maggio. Le udienze dovrebbero poi riprendere a metà giugno e terminare il 12 luglio. La sentenza sarà comunicata più tardi.

 

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