Cerca e trova immobili
Processo per il delitto Diebold: Maier nega il movente finanziario
LUGANO - "No, non ho mai ricevuto quei 200.000 franchi da Matteo Diebold". Nega, Hans Peter Maier davanti al giudice Mauro Ermani. E così in un certo senso respinge la tesi dell'accusa: Maier avrebbe ucciso Diebold perché non era più in grado di restituire la grossa cifra? No, secondo lo stesso Maier, 'solo' perché Diebold respingeva il suo amore.
La prima giornata del processo di Lugano arriva al suo momento clou. Eppure, stando al giudice, questa cifra sarebbe riportata anche da alcuni testimoni. Ma Maier sottolinea: "Impossibile. Non si possono mischiare soldi e amore".
Il giudice incalza: "Lei, signor Maier, era in difficoltà finanziarie". E poi fa allusioni che fanno capire come Maier fosse molto bravo nel campo degli investimenti. E che dimostrano come l'ipotesi che Diebold gli avesse affidato un capitale non può essere esclusa. "No - ripete Maier -, non ho mai ricevuto soldi da Matteo. Lui da me sì".
