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CANTONEFino a quindici anni di carcere per gli abusi sui figli

14.11.19 - 17:58
La sentenza è stata comunicata poco fa dalla Corte delle Criminali presieduta dal giudice Amos Pagnamenta: «Fatti di una gravità mostruosa»
tio/20minuti - Davide Giordano
«Quelli commessi dalla coppia sono fatti di una gravità mostruosa» ha dichiarato il giudice Amos Pagnamenta.
«Quelli commessi dalla coppia sono fatti di una gravità mostruosa» ha dichiarato il giudice Amos Pagnamenta.
Fino a quindici anni di carcere per gli abusi sui figli
La sentenza è stata comunicata poco fa dalla Corte delle Criminali presieduta dal giudice Amos Pagnamenta: «Fatti di una gravità mostruosa»

LUGANO - «Quelli commessi dalla coppia sono fatti di una gravità mostruosa, anche considerando che le vittime erano i loro figli: hanno trasformato dei bambini in oggetti sessuali». Così il giudice Amos Pagnamenta. La Corte ha quindi condannato a quindici anni di carcere il padre cinquantenne e a tredici anni la madre quarantacinquenne (per lei si parla di sincero pentimento). «I genitori trasmettono ai figli solo elementi positivi, e sono disposti a sacrificarsi per loro. Per la coppia il termine “genitori” è completamente fuori luogo». I due sono colpevoli di un numero indeterminato di abusi sui figli che sono avvenuti sull’arco di oltre un decennio.

Ci fu coazione sessuale - La Corte ha confermato il reato di coazione - contestato dalla difesa del cinquantenne - sottolineando che la coppia ha potuto agire sapendo che i figli non avrebbero raccontato nulla di quanto accadeva tra le mura domestiche, «perché le facevano passare come normali e perché le vittime temevano di perdere la famiglia».

La credibilità della figlia - La versione della figlia è credibile (la difesa l'aveva invece messa in dubbio, sottolineando delle criticità). La Corte ha quindi parlato di racconto lineare, costante e genuino. «Le dichiarazioni iniziali della ragazza sono sfociate in un riscontro concreto». Anche il personale del foyer a cui era stata affidata «aveva subito identificato nei suoi comportamenti quelli tipici di una ragazza che ha subito abusi» ha spiegato il giudice, sottolineando che il fratello ha invece mentito a più riprese.

Le richieste dell’accusa - L’accusa, in aula rappresentata dalla procuratrice pubblica Marisa Alfier, aveva chiesto quindici anni di carcere per il padre, e quattordici e mezzo per la madre. «Per quanto hanno commesso, faccio fatica a chiamarli “genitori”» aveva detto nella sua requisitoria.

La difesa - Si sono invece battuti per pene non superiori ai sei anni e mezzo (per lui) e ai sei anni (per lei) i difensori. La patrocinatrice della donna, Sandra Xavier, ha fatto leva sul suo sincero pentimento: «Si è ravveduta, sa di aver fallito come moglie e soprattutto come madre». L’avvocato Maurizio Pagliuca, legale del cinquantenne, ha invece insistito sul numero degli atti sessuali: secondo l’accusa oltre centotrenta, una ventina per la difesa.

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