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BELLINZONARadar a Camorino: «Un'auto su tre andava troppo forte. 160 multe in un'ora»

19.09.19 - 16:08
Il Comandante Ivano Beltraminelli sulla polemica: «Quel radar rilevava la velocità a ben 60 metri dal cartello. Abbiamo agito nella legalità»
Radar a Camorino: «Un'auto su tre andava troppo forte. 160 multe in un'ora»
Il Comandante Ivano Beltraminelli sulla polemica: «Quel radar rilevava la velocità a ben 60 metri dal cartello. Abbiamo agito nella legalità»

BELLINZONA - Sono 160. In un'ora. Il 30% dei veicoli transitati di fronte al radar posizionato sotto il ponte della ferrovia di Camorino andavano oltre la velocità consentita. E saranno quindi multati.

«Un controllo effettuato lunedì e non ieri, come scritto da tutti», precisa il comandante della Polizia comunale Ivano Beltraminelli. «Un numero importante - sottolinea -. Piuttosto che sollevare polemiche dovrebbe far riflettere sul perché, magari, è stato posizionato un radar in quel tratto di strada».

L'automobilista meno virtuoso si è spinto ad 84 chilometri orari (su limite di 50 km/h): «Ma è la percentuale che preoccupa», prosegue Beltraminelli. Dal canto suo il comandante non nasconde di aver accusato il colpo per le polemiche sollevate da più parti, ma si dice tranquillo: «Abbiamo agito nella legalità».

Sulla vicinanza del radar al cartello che segnava la fine del limite dei 50 km/h quindi aggiunge: «A volte si commenta senza sapere come stanno realmente le cose. Il radar rilevava le auto a 60 metri da quel cartello».

Il Comandante mette a tacere chi giustifica "l'accelerata" per adeguarsi alla velocità consentita dopo il cartello: «Assurdo. Gli 80 chilometri orari dopo il segnale stradale sono la velocità massima consentita, non la minima. Se si arriva ad 80 già sul cartello dopo a quanto si andrà?».

Beltraminelli non nega che ci sarà una riflessione su quanto accaduto: «I controlli servono anche a questo. Magari il limite su quel tratto di strada è troppo basso. Si vedrà. Ciò non toglie la validità delle infrazioni rilevate».

Sul fare cassetta taglia corto: «A noi non entra in tasca nulla e nemmeno all'agente che effettua i controlli. Questa è la prova che non abbiamo alcun vantaggio a posizionare i radar, ma solo rogne».  

«In ogni caso - conclude -, io non sapevo che era stato piazzato lì. Ci sono persone predisposte per effettuare le dovute valutazioni prima della posa del radar. Io non vengo certo informato. Anche per non essere accusato di evitare di essere multato a mia volta».

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