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CANTONEClonavano carte di credito, sgominata una banda bulgara

19.07.19 - 16:20
Un 43enne che aveva un ruolo di spicco nell'organizzazione è stata estradato nei giorni scorsi e si trova ora in carcere in Ticino
Keystone
Clonavano carte di credito, sgominata una banda bulgara
Un 43enne che aveva un ruolo di spicco nell'organizzazione è stata estradato nei giorni scorsi e si trova ora in carcere in Ticino

LUGANO - Nei giorni scorsi è stato estradato dalle Antille Olandesi un 43enne cittadino bulgaro su cui pendeva un mandato di cattura internazionale spiccato dalla magistratura ticinese. L'uomo è sospettato di far parte di un sodalizio criminale - in passato attivo anche in Ticino - dedito alla pratica dello skimming (clonazione di carte di credito) e con diramazioni in diversi Paesi.

L'identificazione del 43enne è stata resa possibile dagli accertamenti scaturiti dall'attività investigativa della Polizia cantonale e fa seguito anche al fermo, avvenuto il 14 maggio di due anni fa, di un 41enne e un 34enne, entrambi cittadini bulgari residenti in Bulgaria.

Le successive e approfondite verifiche degli inquirenti hanno in particolare permesso di stabilire come il 43enne bulgaro avesse un ruolo di spicco all'interno dell'organizzazione, i cui membri partivano dalla Bulgaria e raggiungevano il nostro territorio passando dall'Italia. Questo utilizzando spesso autovetture staffetta e muovendosi in gruppi di due persone per volta che si suddividevano poi ruoli, apparecchiature tecniche ed obiettivi.

Posto in detenzione nelle Antille Olandesi insieme ad altri connazionali per una serie di reati analoghi, il 43enne è infine stato estradato e si trova ora in stato di carcerazione preventiva in Ticino.

Le ipotesi di reato sono quelle di acquisizione illecita di dati, abuso di impianto per l'elaborazione dei dati e messa in circolazione di apparecchi di ascolto, registrazione del suono e di immagini. L'inchiesta è coordinata dalla Procuratrice pubblica Margherita Lanzillo.

La Polizia cantonale sottolinea infine come a seguito dei primi fermi e dei successivi arresti di elementi appartenenti alla banda, in tutta la Svizzera è praticamente cessato questo tipo di manomissione ai danni degli sportelli bancomat.

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