Il negoziante di serramenti sospettato di aver truffato diversi clienti avrebbe anche ingannato la sua assicurazione. Ma casi simili sono difficili da perseguire
GRANCIA - «Si dichiarava inabile al lavoro. Lo abbiamo pedinato e sorpreso più volte a lavorare». Non ci sono solo presunte truffe a persone che volevano fare acquisti in quel negozio di serramenti, ma per il titolare si prospetterebbe anche una frode di tipo assicurativo.
Si riaccendono i riflettori sul negoziante del Parco commerciale Grancia, di cui avevamo riferito due settimane fa (vedi articolo correlato). L’uomo, come scritto, avrebbe incassato acconti da alcuni clienti senza mai consegnare loro la merce e non avrebbe pagato alcuni artigiani che avevano svolto dei lavori di posa per lui. Ma ci sarebbe dell’altro, come spiega a Ticinonline/20minuti il collaboratore di un'importante compagnia assicurativa: «Quando lo abbiamo interpellato all’inizio negava, ma poi, una volta mostrategli le prove raccolte durante i nostri pedinamenti, ha cercato di uscire dall'angolo scusandosi».
Il santo non vale la candela - Come nel caso di alcuni clienti raggirati, anche l’assicurazione ha rinunciato a rivolgersi alle autorità perché “il santo non vale la candela”: «Abbiamo chiuso il suo dossier interrompendo tutte le prestazioni, ma non abbiamo sporto denuncia perché in questi casi le cose vanno molto per le lunghe e la spesa supera il guadagno».
Il giro di società - Nel corso delle sue indagini la compagnia assicurativa ha dovuto penare parecchio per districare la matassa di indirizzi e società bucalettere riconducibili al negoziante. «A noi aveva dato un indirizzo in Svizzera - spiega l’assicuratore - ma era solo una bucalettere perché non viveva in Ticino, ma nel Comasco, dove però non avrebbe la residenza ufficiale. Si trattava solo dell’abitazione della moglie e della figlia». Seguendone a ritroso le tracce si scopre che il negoziante è stato operativo nel settore del commercio al dettaglio di infissi con recapito a Uggiate Trevano. In Ticino ha soggiornato per qualche tempo a Novazzano, dove aveva affittato un appartamento da un politico ticinese e dove rimandava l'indirizzo di un'altra sua società.
Dopo vari tentativi siamo riusciti a contattare via e-mail il serramentista più “ricercato” del Ticino. L’uomo però non ritiene di dover chiarire la propria posizione: «Sarà il nostro legale a farlo con i diretti interessati».