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BREGAGLIA (GR)Bondo, una nuova via d’accesso entro 3 settimane

26.09.17 - 08:42
Il transito sicuro è una delle condizioni necessarie per la revoca dello stato di evacuazione. In corso anche il ripristino per la fornitura elettrica e idrica
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Bondo, una nuova via d’accesso entro 3 settimane
Il transito sicuro è una delle condizioni necessarie per la revoca dello stato di evacuazione. In corso anche il ripristino per la fornitura elettrica e idrica

BREGAGLIA - Inizieranno nel corso di questa settimana gli interventi preparatori per la costruzione di un ponte ad una corsia, dalla nuova strada cantonale verso la pianura ad ovest di Bondo. Da lì la strada rurale esistente verrà convertita provvisoriamente a strada di accesso verso il villaggio. La nuova strada dovrebbe essere transitabile in circa 3 settimane, permettendo ad abitanti e visitatori di raggiungere Bondo senza attraversando la zona rossa. L’accesso sicuro è infatti una delle condizioni necessarie per revocare l’evacuazione.

Un secondo passo fondamentale sarà quello di ripristinare la fornitura di corrente, la canalizzazione e l’erogazione dell’acqua potabile. Siccome la condotta idrica della Val Bondasca è stata distrutta, verrà costruito un allaccio da Stampa verso Bondo. L’elemento essenziale in questo senso sarà la costruzione di un acquedotto sopra la gola alla fine della Val Bondasca. Per quanto concerne l’approvvigionamento elettrico, la frazione di Spino, il Comune ed ewz stanno effettuando gli scavi per consentire un nuovo allacciamento.

Assestamento del Cengalo - Dalle ultime misurazioni emerge che le colate detritiche scese fino al 31 agosto hanno portato a valle quasi mezzo milione di metri cubi di materiale, dei quali 80mila sono stati rimossi e trasportati in due depositi a ovest di Bondo. Nel frattempo il Pizzo Cengalo si è parzialmente assestato. Misurazioni col laser rivelano che con la frana del 15 settembre sono crollati nella Val Bondasca circa 400mila metri cubi di roccia, gli ultimi considerati ad acuto rischio di scoscendimento. Non è però possibile escludere ulteriori frane.

Il bilancio dei danni richiederà tempo - L’ammontare dei danni alle infrastrutture pubbliche e private, nonché i danni a privati e ditte causati dalla frana e dalle colate detritiche, non può ancora essere determinato. Si potranno eseguire delle stime solamente quando sarà possibile accedere senza pericolo agli immobili colpiti dalle colate e dopo averli sgomberati. È però evidente che i danni subiti dalle infrastrutture comunali sono di svariati milioni. Basti pensare che solamente il lavoro di sgombero del bacino di ritenzione costa ogni giorno diverse decine di migliaia di franchi.

Solidarietà per Bondo - Fino allo scorso fine settimana la Catena della solidarietà ha raccolto 4.3 milioni di franchi ed il Patronato svizzero per i comuni di montagna 1.3 milioni. Sul conto comunale per le donazioni sono stati versati 1.9 milioni di franchi.

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