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BELLINZONA - «Ho 30 giorni di tempo per verificare la sentenza, e intendo farlo. Poi deciderò se impugnarla». Commenta così Giancarlo Jorio la decisione della Corte dei reclami penali che ha giudicato irricevibile il reclamo con il quale contestava il decreto di non luogo a procedere in merito alla denuncia contro Bersani per “abuso di autorità, infedeltà nella gestione pubblica e violazione del segreto d’ufficio”.
«La Corte dei reclami penali - ci tiene a precisare Jorio - non mi ha riconosciuto la legittimazione di parte nel procedimento. Al riguardo, la motivazione lascia spazio per una verifica sotto il profilo dell’arbitrio. Poiché la sentenza è impugnabile, intanto, la procedura per l’ipotesi di violazione del segreto d’ufficio resta aperta. Sotto il profilo dell’opportunità, riguardo all’importante carica istituzionale, resta da valutare il fatto comportamentale come tale».
«In altre parole - continua Jorio - chi riveste una carica istituzionale, solitamente, non avverte chi è tenuto a controllare indicando preventivamente il tipo di presunta illegalità che andrà a controllare».
L’ultima stoccata è riservata all’ex sindaco Andrea Bersani: «Sostenere infine che tutto è corretto, omettendo di riconoscere anche quanto di scorretto è stato accertato dai servizi alle sue dipendenze, è una tipica “prodezza” dell'ex sindaco Bersani».
