Confermata in appello la pena a cinque mesi di reclusione per reimpiego e frode fiscale
LUGANO / BOLOGNA - La Corte di appello di Bologna ha confermato la condanna a cinque mesi di reclusione nei confronti di Sergio Pezzati, il commercialista ticinese coinvolto nel maxi-processo di mafia Aemilia.
Lo riferisce la RSI, sottolineando come l’ex dirigente del Lugano Calcio era stato condannato in primo grado per reimpiego e frode fiscale, venendo però assolto dall’aggravante di aver agevolato le organizzazioni mafiose. Secondo i giudici, Pezzati ha gestito la contabilità di alcune società fittizie con sede a Lugano, sfruttate dalla criminalità per frodare il fisco italiano.