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LUGANO«Gli imputati siano prosciolti»

04.09.17 - 17:54
Secondo i difensori l’incidente mortale di Cadenazzo non è dovuto a una gara non autorizzata
Rescue Media
«Gli imputati siano prosciolti»
Secondo i difensori l’incidente mortale di Cadenazzo non è dovuto a una gara non autorizzata

LUGANO - «È difficile sedersi al banco degli imputati e discutere della morte di un amico». Così l’avvocato Yasar Ravi, difensore del 24enne accusato di omicidio intenzionale (per dolo eventuale) per l’incidente che nel 2013 a Cadenazzo costò la vita a un diciannovenne. Davanti alla Corte delle Assise criminali di Bellinzona, riunita a Lugano e presieduta dal giudice Mauro Ermani, il legale chiede l’integrale proscioglimento del suo assistito dal suddetto reato, come pure da quelli subordinati di omicidio colposo e di infrazione aggravata alle norme della circolazione stradale.

Ravi sottolinea in particolare che «il materiale probatorio agli atti ci permette di dire che gli imputati non si sono mai accordati per fare una gara». I sorpassi, che – come afferma ancora l’avvocato – sono avvenuti su tratti di strada «dove era permesso sorpassare», non configurano una gara.

Per il 25enne, che si trovava al volante della seconda vettura, l’avvocato Filippo Gianoni chiede l’assoluzione. Il giovane è accusato, lo ricordiamo, di infrazione aggravata alle norme della circolazione stradale.

«Comportamento sconsiderato» - Il rappresentante degli accusatori privati, l’avvocato Mario Branda, ha avanzato una richiesta di risarcimento. «Non si è trattato di una fatalità, bensì di un risultato logico e prevedibile di un comportamento al volante sconsiderato e irresponsabile che non deve trovare posto sulle nostre strade».

La sentenza è prevista per domani alle 17.

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