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LUGANO«Quei sorpassi erano un “gioco”»

04.09.17 - 11:14
La Corte delle Criminali ricostruisce l’incidente mortale di Cadenazzo, in cui nel 2013 perse la vita un diciannovenne
Archivio Rescue Media
«Quei sorpassi erano un “gioco”»
La Corte delle Criminali ricostruisce l’incidente mortale di Cadenazzo, in cui nel 2013 perse la vita un diciannovenne

LUGANO – Circolavano ad almeno 114 chilometri orari sulla tirata di Cadenazzo. A velocità oltre i limiti anche in autostrada, tra Arbedo e Camorino. E poi è avvenuto l’incidente in cui ha perso la vita un diciannovenne. «Ci siamo sorpassati più volte, senza un vero motivo, era una sorta di gioco». Lo afferma uno dei due imputati che da stamattina sono a processo davanti alla Corte delle Assise criminali di Bellinzona (riunita a Lugano e presieduta dal giudice Mauro Ermani) per lo schianto letale del 3 marzo 2013 a Cadenazzo.

Al volante della vettura uscita di strada e poi finita contro un albero c’era un 24enne. Al suo fianco sedeva il diciannovenne deceduto nello schianto. Per l’imputato l’accusa è in particolare di omicidio intenzionale per dolo eventuale. L’altro, un 25enne, guidava una seconda vettura. Per lui si parla di infrazione aggravata alle norme della circolazione.

Secondo l’atto d’accusa, firmato dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo, i due giovani avrebbero dato vita a una gara non autorizzata. Ma loro sostengono il contrario, affermando che «non ci eravamo messi d’accordo». Il tutto avrebbe allora avuto inizio strada facendo. «Ho inteso il suo sorpasso come una sorta di provocazione, affinché lo sorpassassi anch’io» aveva affermato, in fase d’inchiesta, il più anziano. L’altro imputato, da parte sua, dice di non ricordare nulla.

Nel veicolo del 24enne c’erano anche delle bevande alcoliche. «Di solito quando prendevamo in auto da bere, aprivamo le bottiglie soltanto una volta giunti da qualche parte» sostiene il giovane che si trovava al volante, che ribadisce a più riprese di non ricordare nulla di quella notte. Un elevato tasso d’alcolemia era comunque stato accertato (la concentrazione di alcol nel sangue era compresa tra 0,59 e 0,98 per mille), anche perché la serata era già iniziata in precedenza in alcuni locali di Bellinzona.

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