Durante la ricostruzione dei fatti di ieri, il presunto omicida non ha cambiato la propria versione dei fatti
BELLINZONA - Il 35enne eritreo sospettato di aver ucciso la compagna gettandola dal balcone al quinto piano di un appartamento in via san Gottardo a Bellinzona non ha cambiato la propria versione di ciò che è accaduto. Pur non nascondendo che fra di loro vi fossero delle tensioni e liti frequenti, l’uomo ha continuato a negare che la caduta della donna sia avvenuta a causa sua.
Il “Corriere del Ticino” e "laRegione" di oggi forniscono alcuni dettagli della ricostruzione dei fatti, avvenuta ieri, di ciò che avvenne lo scorso 3 luglio. Durante la simulazione, durata più di quattro ore, è stato usato un manichino dello stesso peso della vittima e sarebbe emersa la presenza di un coltello, anche se secondo gli inquirenti lo stesso non sarebbe conferente ai fatti.
Il presunto omicida, arrivato poco prima delle 9 scortato dalla polizia, si è coperto il volto con una camicia. Stessa scena quando è ripartito, alle 13.15, ammanettato, per tornare nella sua cella, dove resterà in detenzione preventiva fino a inizio ottobre.