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LUGANOL’avvocato di Berisha: «La vittima aveva già in mano la pistola. È eccesso di legittima difesa»

16.09.16 - 18:57
Luca Marcellini non ha chiesto il proscioglimento dal reato di omicidio intenzionale, ma sottolinea l’eccesso di legittima difesa. La sentenza è prevista per martedì dalle 16.
tipress
L’avvocato di Berisha: «La vittima aveva già in mano la pistola. È eccesso di legittima difesa»
Luca Marcellini non ha chiesto il proscioglimento dal reato di omicidio intenzionale, ma sottolinea l’eccesso di legittima difesa. La sentenza è prevista per martedì dalle 16.

LUGANO - L’avvocato di Qëndrim Berisha ha esposto la sua articolata difesa, incentrata soprattutto su chi abbia sparato per primo, per chiedere non che il suo cliente venga prosciolto dall’omicidio intenzionale, ma che gli venga riconosciuta l’attenuante dell’eccesso di legittima difesa. Chiesto invece il proscioglimento dal più grave reato di assassinio.

«A Chiasso per risolvere la situazione» - Che gli imputati siano andati in via Odescalchi, la sera del delitto, per mettere fine alla contesa con il gruppo reale è fuor di dubbio, ha spiegato il difensore di Berisha. Forse volevano andare anche al Maxim, ma certamente speravano di mettere fine alle minacce. Ma sono partiti da Lugano con l’intenzione di uccidere? «No», ha detto Luca Marcellini, avvocato di Berisha, «questa tesi della pubblica accusa non si può comprendere».

Chi ha sparato per primo? - La costante dei racconti degli imputati, ha esposto l’avvocato di Berisha, è che è stata la vittima a sparare per prima. Questo non è mutato neanche dopo che li si è messi di fronte al filmato, dove lo sparo non si vede. «Non hanno quindi adattato la loro versione al filmato», ha spiegato Marcellini. Ma, la centralità della difesa di Berisha punta sul colpo di rimbalzo che, sparato dalla vittima, la ha colpita sotto la mandibola. Secondo l’avvocato è molto improbabile che questo sia stato uno di quelli esplosi dal portoghese, ormai ferito, che si è trascinato o è scivolato in fondo alla rampa. È quindi più plausibile che questo colpo sia stato sparato durante la colluttazione con Guimaraes.

Il filmato - Luca Marcellini ha poi analizzato le immagini della videosorveglianza. Quindi si domandato: «Perché non si vede il lampo di questo ipotetico primo colpo?». Quindi si è risposto: «Perché negli attimi della colluttazione sia il corpo della vittima che quello di uno dei suoi rivali potrebbero aver oscurato la visuale». La difesa ipotizza poi che la vittima possa aver estratto l’arma dalla tracolla proprio nell’istante in cui vede Berisha e, si vede bene nel filmato, indietreggia di qualche centimetro. 

Troppo veloce - Marcellini è poi passato a sottolineare il breve tempo tra l’ultimo colpo sparato da Berisha e il primo colpo della vittima: «Sono tre secondi. Tre secondi sono compatibili solo con una persona che ha già in mano la pistola. Un tempo così breve non è attribuibile a una persona ferita, colpita, stordita e rotolante che infila la mano in una tracolla, in un tascapane, per prendere l’arma», ha argomentato.

“Non può essere assassinio” - «L’assassinio è un reato particolarmente eccezionale», ha detto Marcellini. Un reato difficilmente spiegabile a parole, ma la cui crudeltà e perversione si percepisce a pelle. Lo si comprende un assassinio, quando ce lo si trova davanti. Ciò qui non avviene, ha asserito la difesa. «Anche se la tesi della pubblica accusa fosse confermata, non sarebbe comunque assassinio, ma sarebbe omicidio, che non è poco». Per questo Marcellini ha chiesto il proscioglimento dal reato di assassinio.

Eccesso di legittima difesa - Pur pensando che l’omicidio sia stato commesso per legittima difesa, l'avvocato ritiene, però, che la sua colpa possa essere quella di eccesso di legittima difesa. Per questo non è stato chiesto il proscioglimento per il reato di omicidio intenzionale, ma con l’attenuante dell’eccesso di legittima difesa, che dovrebbe ridurre in modo importante la pena.

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