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Il sindacato conferma le difficoltà nel settore della sicurezza privata: «In settimana un incontro con i diretti interessati»
LUGANO - Alle accuse di immobilismo mosse nei confronti dei sindacati dall'ex OCST Nando Ceruso non tarda ad arrivare la replica di Unia. Sul caso degli agenti di sicurezza privata, in particolare di Prosegur SA, ma non solo, il sindacato ci tiene a precisare: «Restare in silenzio non vuol dire non agire».
Anzi, come garantisce Giangiorgio Gargantini, responsabile del settore terziario per Unia, l'argomeno non solo è noto, ma sarà a breve l'occasione per un incontro con Prosegur e altri attori del settore: «Da mesi ci stiamo muovendo assieme ai lavoratori negli ambiti evocati dalla lettera di Ceruso».
Da Gargantini arriva la conferma a quanto evocato dall'ex sindacalista: «Il settore della sicurezza privata ha molti problemi. È un tema estremamente delicato al quale siamo attenti da mesi. Sul piano cantonale e nazionale lavoriamo per l'applicazione del CCL. Siamo intervenuto con l'associazione padronale svizzera per migliorare la situazione che non è delle più rosee. È chiaro che il gioco è quello di non superare il limite delle ore per non dovere un salario più alto. Ma questo va inesorabilmente a a discapito del lavoratore che, in questo modo, avrà difficoltà ad arrivare a fine mese».
