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CONFINESvuotavano società in Italia e trasferivano il denaro in Svizzera

04.03.15 - 14:16
Perquisizioni e sequestri di beni per oltre 10 milioni di euro
Svuotavano società in Italia e trasferivano il denaro in Svizzera
Perquisizioni e sequestri di beni per oltre 10 milioni di euro

COMO - Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Como ha eseguito questa mattina 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Como, 9 perquisizioni di abitazioni e sedi societarie, e ha sequestrato beni, sia residenziali che industriali, autovetture e conti correnti, per un valore di oltre 10,5 milioni di euro.

L'inchiesta coinvolge 10 persone indagate nell’ambito di una complessa attività di indagine diretta dalla Procura della Repubblica lariana. Il reato contestato è di aver promosso e diretto un’associazione per delinquere a carattere transazionale, finalizzata a commettere più delitti di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, di sottrazione fraudolenta delle imposte, utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, occultamento delle scritture contabili al fine di evadere le imposte e ricorso abusivo al credito.

Le indagini hanno stabilito che gli indagati hanno sistematicamente svuotato una società, attiva nel settore del commercio di articoli elettronici e nella vendita di materie prime, del patrimonio e dei beni mediante bonifici a favore di altre società da loro controllate ubicate in Svizzera.

Il fine era quello di far fallire la società e rendere inefficaci le pretese dei creditori. Tra di essi c'è anche il Fisco italiano, per tasse non pagate per quasi 10 milioni di euro.

Come ricostruito dalle indagini, alcuni professionisti hanno reso possibile il trasferimento in Svizzera di beni del valore di circa 4 milioni di euro, senza procedere alle previste segnalazioni antiriciclaggio.

L’indagine penale è scaturita da un controllo amministrativo in materia di antiriciclaggio operata nei confronti di uno degli indagati, dal cui sviluppo sono emersi i fatti che hanno portato agli arresti odierni. Le società complessivamente coinvolte sono 10, tutte con sede in tutta Italia ed all’estero. Due dei fermati, riferisce la RSI, sono cittadini italiani ma residenti a Lugano.

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