Cerca e trova immobili

LUGANOPer il LAC si è sfatato un tabù, ecco la Fondazione e il museo unico

10.02.15 - 13:11
È stata presentata la Fondazione Museo d’arte della Svizzera italiana, con il suo museo unico, che vedrà riuniti il Museo Cantonale d’Arte e il Museo d’Arte di Lugano
Ti-Press / Pablo Gianinazzi
Per il LAC si è sfatato un tabù, ecco la Fondazione e il museo unico
È stata presentata la Fondazione Museo d’arte della Svizzera italiana, con il suo museo unico, che vedrà riuniti il Museo Cantonale d’Arte e il Museo d’Arte di Lugano

LUGANO - “Un momento storico”, così è stata presentata la costituzione della Fondazione Museo d’Arte della Svizzera italiana. Il direttore del Museo cantonale d’Arte e del Museo d’arte di Lugano Marco Franciolli ha presentato l’unione dei due istituti per il raggiungimento di un obiettivo comune: “Avere un ruolo, essere un punto di riferimento, in una nuova e più ampia realtà politica, sociale e culturale”. Questo traguardo è un punto di svolta in un percorso di dieci anni costellato da diverse tappe che hanno già visto diversi momenti di collaborazione". Le due proprietà rimarranno distinte, unita sarà la gestione e il marchio. Sarà aumentato l’organico dei collaboratori per migliorare i contenuti, che verranno presentati il 4 marzo. La commissione avrà anche un rappresentante dei Grigioni per unire tutta la Svizzera italiana.

Il Cantone e il Comune hanno portato un unanime consenso e parteciperanno in parti uguali relativamente alle sovvenzioni, nelle percentuale del 40%. Il rimanente 20% sarà coperto con fondi esterni di privati, "ormai fondamentali nella crescita in ambito culturale".  È stato stanziato inizialmente un credito suddiviso in 100'000 franchi destinati al capitale di fondazione e 300'000 franchi una tantum sottoforma di prestito senza interessi da rimborsare entro 10 anni per garantire un'adeguata disponibilità finanziaria alla Fondazione.

Come sottolineato dal Consigliere di Stato Manuele Bertoli il progetto si inserisce nella nuova legge di sostegno alla cultura del primo gennaio 2015, la fondazione sarà un istituto riconosciuto. “Cantone e Città, stranamente, hanno avuto poche difficoltà nel concretizzare il progetto perché sono convinti della sua validità. Avremo un prodotto migliore con una spesa totale poco superiore all’attuale, con una politica mirata e non a pioggia”.

Per la Città di Lugano Giovanna Masoni-Brenni ha sottolineato la soddisfazione nell’aver “sfatato un tabù tutto ticinese, una collaborazione ottimale fra diversi enti culturali e politici per una fusione vincente, per rispondere una tendenza forzata quanto voluta. Siamo all’inizio di un nuovo percorso”.

Presidente della Commissione scientifica sarà Gianna Mina che ribadisce il fondamentale dialogo che verrà instaurato a livello nazionale e internazionale, partendo già da Expo. “È un momento di festa. Abbiamo creato con un gruppo di lavoro misto che ha portato a un modello che può rispondere a tutte le esigenze. L’obiettivo è culturale come etico, per lasciare qualcosa di importante, una memoria attraverso la conversazione. Si è trattato di unire pensieri e riflessioni, non solo cose”.

Il Museo d’arte della Svizzera italiana avrà due sedi. Al LAC troverà spazio l’arte del Novecento e contemporanea, nelle sue diverse forme e tecniche espressive. Sarà data attenzione sia agli artisti giovani ed emergenti, sia a quelli già storicizzati, affrontando temi attuali e futuri con esposizioni interdisciplinari in collaborazione con il settore del teatro e della musica. A Palazzo Reali, attuale sede del Museo cantonale d’arte e sede istituzionale del nuovo Museo della Svizzera italiana, sarà presente il personale scientifico, amministrativo e tecnico del Museo. Verranno inoltre presentate le collezioni e le mostre relative alla storia dell’arte del territorio.

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE