Cerca e trova immobili

LUGANONessuno sconto, il giudice: "Gravità mostruosa"

20.10.14 - 19:01
Nessuna attenuante al 35enne che si è macchiato di innumerevoli abusi sessuali nei confronti di cinque bambine
Ti-Press / Samuel Golay
Nessuno sconto, il giudice: "Gravità mostruosa"
Nessuna attenuante al 35enne che si è macchiato di innumerevoli abusi sessuali nei confronti di cinque bambine

LUGANO - "Fatti dei più abietti e ignobili, gravità mostruosa, colpa di inaudita gravità". Il presidente della Corte delle Assise Criminali di Bellinzona in Lugano, Rosa Item, ha dichiarato colpevole di tutti i capi d'accusa il 35enne del Bellinzonese, autore di innumerevoli reati sessuali nei confronti di cinque bambine. Nei confronti dell'uomo sono stati inflitti 15 anni di detenzione e l'internamento a tempo indeterminato.

La Corte non ha concesso alcuna attenuante. Il 35enne, nel suo agire "era pienamente cosciente di ciò che stava facendo", ha tuonato Rosa Item, mentre lo sguardo dell'imputato restava sempre a terra, pallido, con il capo leggermente chino. Un uomo che non ha avuto nessun rispetto di fanciulle innocenti, alle quali è stata strappata l'infanzia, costrette, senza scrupoli a sottostare alle sue volontà. "Una colpa d'inaudita gravità", ha ripetuto il presidente della Corte, "atti invasivi e gravi paragonabili alla violenza carnale", ha aggiunto Item.

Il giudice ha ritenuto gravissime le colpe dell'uomo, che si è inserito in un ambiente familiare già provato da un divorzio, insinuandosi in modo subdolo. Incurante del male arrecato nei confronti delle due figlie della sua compagna, "l'imputato si è macchiato di un uso degradante del corpo delle bambine, usate come oggetto".

"La colpa di x. è estrema perché egli figurava quasi come una figura paterna. Le due vittime le consideravano come padre. Una fiducia tradita in modo ignobile e subdolo". Un uomo che ha agito compiendo abusi sessuali in modo reiterato e intenso, "che ha costretto le sue vittime a subire e tollerare atti ignobili, violando il sacrosanto diritto alla libera scelta, pregiudicandone l'equilibrio psicofisico".

All'uomo non è stata riconosciuta la scemata responsabilità, in quanto ritenuto capace di intendere e di volere. Dopo un anno di carcere, inoltre, non ha dimostrato pentimento davanti alla Corte, che non ha creduto al suo racconto degli abusi subiti quando era ragazzino, in quanto l'uomo non ha voluto "per vergogna", fare i nomi dei presunti abusatori di allora. "Però non ha avuto vergogna nel fare ciò che ha fatto", ha osservato Item. "Non ha maturato la coscienza di quanto ha fatto. Non è pentito dell'orrore che ha commesso e non ha mostrato ravvedimento dopo un anno di carcere", ha aggiunto Item.

Per quanto riguarda, infine, la prostituta sudamericana, condannata a quattro anni di prigione, la Corte ha ritenuto colpevole dei fatti a lei addebitati, in quanto ritenuta cosciente della manipolazione e degli atti alle quali sono state costrette le bambine a subire. "Ha aderito e fatto proprio il disegno dell'imputato", ha spiegato il presidente della Corte, che ha messo in risalto il fatto che ha agito in correità in quanto "non voleva perdere il cliente", ossia l'imputato che aveva pagato la donna per partecipare a un atto sessuale in cui era stata coinvolta una bambina.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE