Cerca e trova immobili

GNOSCANesurini: "Mia figlia non merita il 4. Ricorrerò fino al Tribunale Federale"

28.08.14 - 17:57
Il padre della ginnasta d’élite Gaia ha visto respinto il suo ricorso dal Consiglio di Stato
Ti-Press / Gabriele Putzu
Nesurini: "Mia figlia non merita il 4. Ricorrerò fino al Tribunale Federale"
Il padre della ginnasta d’élite Gaia ha visto respinto il suo ricorso dal Consiglio di Stato

GNOSCA - Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso dei signori Nesurini in merito ai voti di fine anno della figlia Gaia, ginnasta d’élite, confermando la buona fede e il buon giudizio della direzione scolastica (che a sua volta aveva respinto un primo ricorso). La famiglia ha contestato in particolare i voti 4.0 in ginnastica e 5.0 in comportamento.

Il papà di Gaia non accetta queste spiegazioni: “Sono allibito. Ricorrerò al tribunale d’appello e se necessario a quello Federale. È una questione di principio. Gaia ormai andrà a una scuola privata per l’ultimo anno di medie, non è una questione privata, lo facciamo per tutti gli sportivi d’élite”. 

Secondo quanto comunicato dal Consiglio l’autorità scolastica, contrariamente a quanto sostenuto dai genitori, non ha tenuto conto delle assenze della ragazza per lo svolgimento della attività sportiva, così come era stato concordato a inizio anno, per valutare la giovane. Gli insegnanti hanno valutato la 14enne per quanto fatto in classe.

Per quanto riguarda il voto in ginnastica è stato spiegato che pur essendo un’atleta non necessariamente è in grado di svolgere al meglio altre attività, è stata giudicata nel complesso secondo verifiche come gli altri studenti. Inoltre in quelle ore non è stata superata la sufficienza per quanto riguarda l’impegno, la motivazione e l’atteggiamento.

Per quanto riguarda la nota relativa al comportamento, anche in questo caso è stata valutata una scarsa partecipazione, un atteggiamento passivo. È stato ricordato che comunque 5 non è una "nota" negativa, viene applicata a chi ha tenuto un comportamento corretto.

Secondo il Consiglio di Stato quindi la scuola non ha violato nessun regolamento o obbligo professionale, la giovane è stata valutata per ciò che ha fatto quando era in classe come d’accordo per gli sportivi d’élite, indipendentemente dal numero di ore svolte.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE