Il padre della ginnasta d’élite Gaia ha visto respinto il suo ricorso dal Consiglio di Stato
GNOSCA - Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso dei signori Nesurini in merito ai voti di fine anno della figlia Gaia, ginnasta d’élite, confermando la buona fede e il buon giudizio della direzione scolastica (che a sua volta aveva respinto un primo ricorso). La famiglia ha contestato in particolare i voti 4.0 in ginnastica e 5.0 in comportamento.
Il papà di Gaia non accetta queste spiegazioni: “Sono allibito. Ricorrerò al tribunale d’appello e se necessario a quello Federale. È una questione di principio. Gaia ormai andrà a una scuola privata per l’ultimo anno di medie, non è una questione privata, lo facciamo per tutti gli sportivi d’élite”.
Secondo quanto comunicato dal Consiglio l’autorità scolastica, contrariamente a quanto sostenuto dai genitori, non ha tenuto conto delle assenze della ragazza per lo svolgimento della attività sportiva, così come era stato concordato a inizio anno, per valutare la giovane. Gli insegnanti hanno valutato la 14enne per quanto fatto in classe.
Per quanto riguarda il voto in ginnastica è stato spiegato che pur essendo un’atleta non necessariamente è in grado di svolgere al meglio altre attività, è stata giudicata nel complesso secondo verifiche come gli altri studenti. Inoltre in quelle ore non è stata superata la sufficienza per quanto riguarda l’impegno, la motivazione e l’atteggiamento.
Per quanto riguarda la nota relativa al comportamento, anche in questo caso è stata valutata una scarsa partecipazione, un atteggiamento passivo. È stato ricordato che comunque 5 non è una "nota" negativa, viene applicata a chi ha tenuto un comportamento corretto.
Secondo il Consiglio di Stato quindi la scuola non ha violato nessun regolamento o obbligo professionale, la giovane è stata valutata per ciò che ha fatto quando era in classe come d’accordo per gli sportivi d’élite, indipendentemente dal numero di ore svolte.