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BELLINZONAGli scalpellini ricevuti da Bertoli

16.06.14 - 15:06
Una delegazione dei lavoratori in sciopero ha visto il Presidente a Palazzo delle Orsoline
Foto Ti-Press
Gli scalpellini ricevuti da Bertoli
Una delegazione dei lavoratori in sciopero ha visto il Presidente a Palazzo delle Orsoline

BELLINZONA - Il Presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli ha incontrato questo pomeriggio una delegazione di scalpellini attivi nelle cave ticinesi.

 

I lavoratori, che oggi sono in stato di sciopero, erano accompagnati da rappresentanti del sindacato Unia e Ocst. L’incontro, che si è svolto presso il Palazzo delle Orsoline, è stato richiesto dai lavoratori del settore, con l’obiettivo di presentare al Governo le ragioni dell'agitazione odierna. Ecco il testo della petizione consegnata a Bertoli: 

"Il settore del granito, da più di due anni e per esclusiva volontà dell’Associazione Industrie del Granito Ticinese (AIGT), si ritrova in uno stato di assoluta incertezza contrattuale: il contratto collettivo di lavoro settoriale valido per il cantone Ticino non è stato più rinnovato dal 1. gennaio 2012.

L’AIGT, ancorché vincolati al Contratto Nazionale Mantello dell’edilizia principale (CNM) in virtù del Decreto di obbligatorietà generale conferito dal lodevole Consiglio Federale, continua - nella totale illegalità - ad ignorarne l’assoggettamento.

Parallelamente, l’AIGT si prodiga al cospetto dei partner contrattuali nazionali per un’uscita dal citato CNM con un unico intento: peggiorare le condizioni di lavoro, innescando una chiara dinamica di dumping salariale e contrattuale.

Per i quasi 300 lavoratori occupati nelle cave e nei laboratori del cantone Ticino significa, se non bastasse, perdere il buon diritto al pensionamento anticipato a 60 anni.

Il perdurare di questa situazione porta ad acuire le tensioni tra datori di lavoro e lavoratori. A livello di appalti pubblici (conformemente alla LCPubb), le stesse imprese non possono presentare la dichiarazione di rispetto del CNM, sono di conseguenza escluse dalle commesse e - di fatto - aprono il mercato alla concorrenza sleale interna e estera.

Gli scalpellini del cantone Ticino, oggi in sciopero, chiedono pertanto a codesto lodevole Consiglio di Stato - attraverso una necessaria opera di mediazione - di convocare i vertici dell’AIGT ed i rappresentati dei lavoratori al fine di risolvere al più presto questo conflitto contrattuale".

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